Beatificazione di Madre Speranza

P. Ireneo Martín fam

 

Il santuario:

un grande sogno

... una realtà

 

Il Santuario nella tradizione biblica racconta e testimonia l’iniziativa di Dio nel suo comunicarsi agli uomini per stringere con loro il patto dell’alleanza. Nel Santuario risuona così in modo sempre nuovo l’annuncio gioioso che Dio ci ama per primo e ci dona la capacità di amarlo.

Madre Speranza, chiamata a fondare le Ancelle e i Figli dell’Amore Misericordioso, si è sentita ispirata da Dio a far sorgere a Collevalenza il Santuario per l’annuncio dell’Amore Misericordioso. Un’opera questa che l’avrebbe impegnata per tutta la vita, fino alla morte: "La nostra Famiglia Religiosa, nell’annunciare al mondo la misericordia di Dio, ha un punto di riferimento centrale nel Santuario dell’Amore Misericordioso. In esso si realizza un preciso disegno...".(Costituzioni)

Dio stesso ha voluto dare al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza una missione comunicata direttamente dal Buon Gesù e chiaramente trascritta in una pagina del suo diario datata 14 maggio 1949: "Anni più tardi, tu, aiutata da me, con maggiori angustie, fatiche, sofferenze e sacrifici, organizzerai l’ultimo e magnifico laboratorio...; vicino a questo laboratorio ci sarà la più grande e magnifica organizzazione di un Santuario dedicato al mio Amore Misericordioso, Casa per ammalati e pellegrini, Casa del Clero...Però tu devi tenere ben presente che io sempre mi sono servito delle cose più povere e inutili per fare quelle più grandi e magnifiche".

La missione del Santuario dell’Amore Misericordioso troverà autorevole conferma nelle parole che il Beato Giovanni Paolo II pronunciò come pellegrino a Collevalenza nel 1981: "Centro eletto di pietà e di spiritualità che a tutti ricorda e proclama la grande e consolante realtà della misericordia paterna del Signore… in esso sia sempre proclamato il lieto annunzio dell’Amore Misericordioso mediante la Parola, la Riconciliazione e l’Eucaristia". Per inciso: singolare e provvidenziale coincidenza tra il decreto di Beatificazione di M. Speranza e l’annuncio della prossima Canonizzazione del Beato Giovanni Paolo II.

Madre Speranza poi così raccontava in merito al Santuario di Collevalenza: "In questo paesino, dove non c’era null’altro che un bosco in cui cantavano gli uccelli attraendone altri con il canto, il Signore ha voluto che venissi per essere "flauto" che suona ed attrae le anime al nuovo roccolo… ringrazio il Signore e godo nel vedere la gente che viene, il bene che si fa, le grazie che si ricevono e soprattutto le numerose conversioni."

Allora il pellegrino che giunge qui si senta accolto da Dio, avverta che Egli è sulla sua strada ad aspettarlo pazientemente, scopra che lo cercava "con amore instancabile quasi che senza di lui non potesse essere felice".

Nel Santuario quindi ha un’importanza tutta particolare il Ministero delle confessioni dove la misericordia e l’abbraccio di Dio Padre al figlio prodigo diventano segno efficace della Grazia. Madre Speranza questo l’aveva previsto: "Qui verranno le anime che vivono lontano dal loro Dio… che camminano senza sapere dove vanno, con gli occhi chiusi… e se avranno la fortuna di incontrare Figli e Ancelle pieni di amore, carità e sacrificio, cadranno nelle reti di questo roccolo di misericordia". E così la misericordia diventa lo strumento per incontrare la miseria e la fragilità umana.

Al Santuario nascono legami di fraternità e di comunione: i pellegrini si fanno "cercatori" di Dio, i non-praticanti restano affascinati da questo luogo, i "turisti" che capitano per caso son sorpresi da questa grande opera, le famiglie e tanti giovani arrivano assetati di uno spazio di libertà interiore.

Madre Speranza ha speso gran parte della sua vita per questo Santuario ed è qui che ha desiderato che si consumassero le sue spoglie per rimanere per sempre "la portinaia del buon Gesù".

Che dire poi dell’acqua della sua Misericordia? Ben presto il futuro del progetto divino sulle piscine affidato alla Madre Speranza andava chiarendosi anche per i Religiosi che le stavano vicini come primi discepoli e collaboratori. Un verbale comunitario, datato 28 aprile 1957, attesta: "... La Madre, seguita da alcuni suoi figli, si reca a vedere un appezzamento di terreno e ci dice molte cose che meritano di essere scritte e tramandate... Collevalenza diventerà qualcosa di grande. Come Lourdes è oggi meta di pellegrinaggi, fonte di tanti prodigi e dovunque conosciuta mentre ieri (la zona della grotta) era una squallida campagna, così domani nell’antico "roccolo" di Collevalenza sorgeranno tante costruzioni, vi sarà un grande Santuario dell’Amore Misericordioso, vi saranno pellegrinaggi e si rinnoveranno prodigi non meno che a Lourdes... Tutto ciò però quando la Madre non sarà più su questa terra".

Il piccolo paese di Collevalenza ha sempre sofferto per la mancanza di acqua potabile; in questo contesto, la volontà divina in merito al Pozzo e alle Piscine si fece chiara: si era agli inizi dell’anno 1960. Le circostanze vengono descritte dalla Segretaria Generale delle Ancelle: "Nostra Madre ha ricevuto l’ordine di realizzare alcune Piscine per il bagno dei malati e le è stato indicato il punto dove troverà l’acqua necessaria. Sempre fedele ai comandi di Colui che non sbaglia, né dà ordini in maniera vana, si dispone ad iniziare un pozzo lì dove le è stato detto che troverà l’acqua, cioè a fianco della futura "Basilica dell’Amore Misericordioso", tra questa e la futura "Casa della Giovane".

Ma quali sono le finalità specifiche per le quali la divina Provvidenza ha voluto l’acqua del Santuario? La risposta più autorevole ci viene dalla "pergamena" che il giorno 14 luglio 1960 fu gettata, con apposito contenitore, in fondo al Pozzo. Si tratta di parole ricevute dalla Madre Speranza durante un’estasi del 3 aprile precedente, aventi fin dall’intestazione un valore particolarmente ufficiale. Dice il testo: "Decreto. A quest’acqua e alle piscine va dato il nome del mio Santuario. Desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te, che usino quest’acqua con molta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità; e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggono per questo mio Santuario dove li aspetta non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, bensì un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto, e dimentica".

Da qui, appunto, trae ispirazione una delle frasi scolpite sulla facciata delle Piscine: "Usa quest’acqua con fede e amore, sicuro che ti servirà di refrigerio al corpo e di salute all’anima":

Le finalità taumaturgiche di questa acqua con l’azione pastorale del Santuario sono parimenti espresse nella "Preghiera per il Santuario" composta dalla stessa Madre Speranza:"... Benedici, Gesù mio, il tuo grande Santuario e fa che vengano sempre a visitarlo da tutto il mondo: alcuni a domandarti la salute per le proprie membra straziate da malattie che la scienza umana non sa curare; altri a chiederti perdono dei propri vizi e peccati; altri, infine, per ottenere la salute per la propria anima annegata nel vizio...".

Negli anni di presenza a Collevalenza, Madre Speranza si è anche dedicata a ricevere un gran numero di pellegrini di ogni età e condizione sociale; a condividere i loro problemi spirituali e materiali; ad intercedere con forza davanti al Signore per ciascuno di loro: « Cari figli e figlie, debbo comunicarvi che il Buon Gesù sta operando grandi miracoli in questo suo piccolo Santuario, che per me è tanto grande e meraviglioso e nel quale io occupo il posto di portinaia: ricevo infatti tutti quelli che vengono in cerca di salute, di pace e di lavoro; e anche quelli che, privi della fede cristiana, vengono solo per curiosità, senza sperare nulla da un Padre così buono, potente e ricco di Amore e di Misericordia... Quando poi ho terminato di ascoltare coloro che arrivano, vado al Santuario per esporre al Buon Gesù tutto ciò che mi hanno presentato: gli raccomando queste anime bisognose, lo importuno con insistenza e gli chiedo che conceda loro quanto desiderano... Queste povere anime, afflitte da malattie corporali o da altre calamità peggiori, il Buon Gesù le sta aspettando come una tenera madre, per concedere loro molte volte delle grazie insperate. Se vedeste quanto è delizioso incontrare di nuovo queste anime dopo che sono state illuminate dalla grande grazia della fede, prodotta spesso da guarigioni del tutto miracolose, che esse non erano neppure capaci di sperare!». Questo è stato il suo sogno convertito ora in realtà e noi ne siamo felici perché la Chiesa con Decreto del 5 luglio scorso, approvato da Papa Francesco, ha riconosciuto la sua santità: Madre Speranza è diventata "Beata" Madre Speranza!.

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ultimo aggiornamento 07 agosto, 2013