La lettera

 

La lettera che vorrei

Carissimo,

ci scambiamo da tempo questa lettera. Che vuoi che sia? La cartolina postale di un tempo, una cartolina il cui valore era dato dal francobollo che vi era impresso.

Come vorrei, invece, che fosse la lettera di Cristo, voglio dire che fosse la speranza di un cammino insieme.

Un cammino faticoso, ma pieno della meraviglia di Dio.

Attesa, festa, futuro, la frequentazione dello stupore. Un Dio che si fa uomo, di cui dobbiamo ancora meravigliarci.

La competenza dell’amore. Il sogno, dare tenerezza alla storia che viviamo, rendere il mondo più affettuoso.

Una lettera che fosse memoria del futuro. Il futuro è la nostra origine, il nostro fine, siamo nomadi di ritorno.

Scriveva Paolo ai Corinzi: "La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori… Voi siete una lettera di Cristo composta da noi".

Ecco, questa lettera di Cristo vorrei che fosse. Nel dolore che portiamo tutti, che porta il mondo, una lettera capace di sorgente.

Quella lettera scritta dai mistici, dai santi, da una Madre Speranza, beata, che ha potuto vivere la beatitudine dell’amore, la misericordia di un Dio che ama tanto da "non poter essere felice" senza di noi.

Era la sua preghiera: "Fammi entrare in Te".

Entrare in Dio, lasciarci sorprendere dall’impossibile, riconoscere noi stessi come un dono che Dio vuole fare agli altri.

 

Nino Barraco

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 15 gennaio, 2014