ricordando ...

 

Fratel FRANCESCO MARCAZZAN

Caro Francesco, fratello nostro, vogliamo anche ringraziare il Signore per quello che ci hai donato con la testimonianza della tua vita.

Sei nato il 13/02/1942 ad Albaredo D’Adige - Verona. Sei diventato Figlio dell’Amore misericordioso il 5/10/1996. Te ne sei andato il 2 febbraio scorso, nel giorno in cui si chiudeva l’anno della Vita Consacrata. Nella Presentazione del Signore - festa dell’Incontro la chiamano i nostri fratelli ortodossi! - ti sei presentato anche tu e ti sei incontrato con Lui.

Eri un fratello semplice, a volte potevi sembrare ingenuo, ma c’era in te la sapienza di chi è stato a contatto con la terra, e la semplicità dei piccoli del Vangelo, ai quali vengono rivelati i misteri del Regno di Dio.

Ci hai lasciato alcune lezioni di vita molto importanti, perché il vero maestro non è tanto quello che trasmette nozioni, magari imparate sui libri o da altri, bensì quello che insegna a vivere.

 

La lezione della semplicità, del silenzio. Sei vissuto in punta di piedi e te ne sei andato in punta di piedi, senza far rumore.

La lezione della mitezza e dell’umiltà. Non ti piaceva fare commenti, evitavi il litigio e la contrapposizione.

La lezione della preghiera, anch’essa silenziosa. Ti ricordiamo tutti con il Rosario in mano, avevi una tenera devozione verso la Madonna, passeggiando in fondo al Santuario, vicino alla Porta santa della misericordia, che hai attraversato spesso, quasi a implorare la misericordia che di lì a poco ti avrebbe spalancato le sue braccia per sempre.

La lezione della laboriosità e del servizio quotidiano, senza rumore. Avanti e indietro, tra la comunità del Santuario, la casa della giovane, la casa del pellegrino, il sottopiazza, spesso con il carrello, portando la biancheria, il pane, o in cucina lavando piatti, asciugando posate. Insegnaci l’assiduità del lavoro che il Signore ci chiede nella sua vigna.

La lezione della gioia serena. Parlavi poco ma sorridevi molto. Quando ti si chiedeva: come stai Francesco? la tua risposta serena e gioiosa, con accento veronese, era: "Va bene… dai!". Una gioia che passava anche per alcuni tratti umani che fanno bella la convivenza, dalla tua grande passione per la squadra del Verona, alla passione per la montagna e la bicicletta, alla gioia di alzare il "goto", come tu dicevi, nei momenti di festa comunitaria, nei quali facevi sempre trasparire una allegria genuina.

Grazie, Francesco, sei stato davvero un "Fratello", nel senso più pieno che Madre Speranza ha voluto dare a questo ramo della nostra Congregazione. Prega per noi, prega per la tua famiglia naturale, che ti ha voluto bene e alla quale hai voluto bene. Prega anche per la tua Famiglia dell’Amore misericordioso, perché possa far sue le lezioni di vita che ci hai lasciato. E intercedi in particolare perché Il Signore della messe mandi un po’ di sostituti al posto tuo, perché Lui sa quanto ne abbiamo bisogno.

In uno dei giorni degli Esercizi spirituali che avevi appena finito (il Signore ti ha preparato bene!), hai annotato una preghiera di Madre Speranza, che anche noi vogliamo fare nostra: "Aiutami, Gesù mio, a vivere sempre unito a Te; che l’anima mia sia sempre docile alle tue divine ispirazioni".

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ultimo aggiornamento 21 marzo, 2016