Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te

Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza

PREGHIERA AFFETTIVA

"M i chiede una di voi cosa sia essenziale per pregare bene. Credo che la cosa fondamentale sia l’umiltà, poiché nella preghiera trattiamo con Dio.

L’umiltà, inoltre, scaturisce dalla natura stessa della preghiera, perché la grazia è essenzialmente gratuita e non si ha alcun diritto di riceverla.

Davanti a Dio siamo tutti mendicanti e dobbiamo implorare dal suo amore e dalla sua misericordia ciò che non possiamo ottenere di diritto. Nella preghiera dobbiamo chiedere basandoci non sui nostri meriti, sacrifici o virtù, ma sull’amore e sulla misericordia del buon Gesù, che amorevolmente ha compassione di noi se confessiamo sinceramente la nostra miseria e il nostro nulla". (El pan 9, 117-19)

Nella preghiera si procede quindi crescendo nell’umiltà, che anche da un punto di vista psicologico, implica l’accettazione di se stessi così come si è; richiede di calarsi dentro i propri lati negativi con oggettività e concretezza, senza respingere le proprie miserie negandole o proiettandole sugli altri, ma cercando di ravvedersene e di porvi rimedio, di riparare, per quanto possibile, la sofferenza o il danno che potremmo aver recato al prossimo. Tutto questo mantenendo sempre la fiducia nell’amore del Padre che ha compassione di noi.

"Egli ascolta e soccorre sempre l’anima umile che confida nel suo amore, nella sua misericordia e onnipotenza, e gli chiede, non beni materiali e superflui, ma la grazia e quanto occorre per progredire nella virtù e nella santità."(El pan 9 119)

Procedere con umiltà, vorrà anche dire non pretendere da Dio risposte immediate, ma pazientare e saper attendere i Suoi tempi, soprattutto quando si prolungheranno lasciandoci nella solitudine. Crescere nell’umiltà sarà, allora, saper accettare il silenzio di Dio e abbandonarsi alla fede nel suo amore per noi, anche quando non si vede, non si comprende e fa soffrire.

"È vero, a volte sembra che Dio abbia chiuso le sue orecchie alle nostre suppliche. Se lo fa, è perché vuole la nostra confidenza perseverante, che sentiamo profondamente la nostra povertà e il valore della sua grazia. Però con l’esempio della cananea ci dimostra che, anche quando sembra respingerci, è contento se gli si fa dolce violenza." (El pan 9, 120)

"Dall’episodio della Cananea vediamo le condizioni che deve avere la preghiera per essere perfetta … sono: fede, umiltà, fiducia, pietà e perseveranza." (El pan 8, 620)

Maria Antonietta Sansone

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ultimo aggiornamento 14 aprile, 2016