Dalla Enciclica
“Haurietis aquas,,
di PIO XII
del 15 maggio 1956

 

 

Solo infatti Colui che è l’Unigenito del Padre e il Verbo fatto carne «pieno di grazia e di verità», essendosi avvicinato agli uomini, oppressi da innumerevoli peccati e miserie, poté far scaturire dalla sua umana natura, unita ipostaticamente alla sua Divina Persona, «una sorgente di acqua viva», che irrigasse copiosamente l’arida terra dell’umanità e la trasformasse in giardino fiorente e fruttifero.

È nel profeta Geremia che si ha un lontano presagio di questo stupendo prodigio, che sarebbe stato l’effetto del misericordiosissimo ed eterno amore di Dio: «D’un amore eterno ti ho amato e perciò ti ho tirato a me pieno di compassione ...

Inoltre il Mistero della Redenzione è un mistero di amore misericordioso dell’Augusta Trinità e del Redentore divino verso l’intera umanità, poiché questa essendo del tutto incapace di offrire a Dio una soddisfazione condegna per i propri delitti, Cristo, mediante le inscrutabili ricchezze di meriti, che si acquistò con l’effusione del suo preziosissimo Sangue, potè ristabilire e perfezionare quel patto di amicizia tra Dio e gli uomini.

Il Signore — mostrando il suo Cuore Sacratissimo — in modo straordinario e singolare si degnò si attrarre le menti degli uomini alla contemplazione e alla venerazione dell’amore misericordiosissimo di Dio per il genere umano.

"COME IL PADRE DEL PRODIGO"

"Se aveste invece sventuratamente perduto la grazia, rientrate pure allora lealmente in voi, vi troverete Iddio presente come un giudice, ma giudice misericordioso e pronto a perdonare; o, meglio ancora, come il Padre del prodigo, che vi aprirà le braccia e il cuore, purchè vi presentiate pentiti, confessando — Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te (cfr. Luc. 15,20-21))".

Pio XII — ATTI E DISCORSI — VOL. II

pag. 136 — Ed. Paoline)

 

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ultimo aggiornamento 09 marzo, 2017