La lettera

 

Storia al femminile

Carissimo,

il femminile creato da Dio, il femminile che genera Dio, il femminile che Dio ama.

La Chiesa è parabola del femminile, la Chiesa "è donna", dirà Papa Francesco.

Come la donna, la Chiesa accoglie, genera, aiuta. Capisco l’osanna di tutta la Chiesa, quando Paolo VI, a conclusione del Concilio, poté proclamare Maria "Madre della Chiesa".

Madre della Chiesa, certo. Se la Chiesa è il Corpo di Cristo, Maria è madre di questo Corpo.

Sì, alla Chiesa importa la donna. Importa il volto sfigurato della donna. La donna merce, da usare, da abusare, la donna mutilata da orrende pratiche, la donna da turismo erotico, la donna da vendere, da uccidere.

Oggi più che mai, la Chiesa interroga il mondo sulla donna. Si pensi l’attualità della riflessione sinodale sulla donna nella famiglia, si pensi la perseverante, continua, difesa di Papa Francesco.

La donna esposta alla furia femminicida, allo sfruttamento della prostituzione, ed, invece, l’amore della Chiesa, la misericordia e il futuro consegnati alla sua libertà.

Bellissima la "Lettera aperta" indirizzata alle "figlie della notte", in cui David Maria Turoldo si fa celebrante della misericordia di Dio. Un Dio che rifiuta l’ipocrisia dei buoni e ricerca i peccatori e le meretrici: "...Quando, o sorelle, / sarete buttate / come un canovaccio / verrò a raccogliervi / per fare di voi / il lino della Veronica / e del vostro pianto / il vino migliore / per la mia consacrazione".

Nell’amore del Figlio di Dio per la donna, il grazie alla donna che fu di Giovanni Paolo II, il bisogno di una storia al femminile.

Nino Barraco

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ultimo aggiornamento 16 maggio, 2017