Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te

Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza

PREGHIERA DI UNIONE

La raccomandazione costante di ogni maestro di spirito, a quanti nel loro cammino di preghiera giungono fino a gustare quanto è buono il Signore (cfr Sal 33, 9), è di continuare ad essere perseveranti nel servizio di Dio.

All’inizio del cammino l’attenzione era concentrata su di sé e sulla propria conoscenza per poter fare scelte concrete di conversione e così avanzare. Adesso che l’attenzione si sposta sull’amore che Dio ha per noi, avendolo sperimentato nell’orazione, e Dio diventa giustamente il centro della preghiera, per proseguire il cammino e non tornare indietro, bisogna avere la forte risoluzione di scegliere nella propria vita in tutto e per tutto la volontà di Dio.

"Sulla strada che conduce a Dio e alla santità non possiamo fermarci: o si avanza o si retrocede, perché chi desidera fermarsi, inevitabilmente cadrà". (El pan 15, 83)

"È sbagliato pensare che per un’anima, che ha avuto la grazia di una speciale contemplazione, sia difficile commettere peccati mortali o veniali. In realtà tali anime, vivendo più unite a Dio, si impegnano ad amarlo intensamente e a dargli quanto chiede loro senza mai rifiutargli alcunché, per quanto doloroso possa essere. Inoltre fanno grande attenzione a diminuire i loro peccati veniali, si pentono e chiedono perdono a Dio delle mancanze volontarie e cercano di diminuire i peccati di fragilità.
Queste anime hanno anche ricevuto la grazia di comprendere che il miglior modo di amare Dio è conformare la propria volontà alla Sua, desiderando soltanto ciò che vuole Lui; pertanto odiano il peccato perché Dio lo detesta e per tale motivo commettono pochi o rari peccati deliberati
".
(El pan 15, 76)

Come fa intendere Madre Speranza, anche chi è giunto a questo punto del cammino di preghiera, nonostante i progressi fatti, non è ancora docilmente e totalmente sottomesso alla volontà di Dio; per grazia ha soltanto ben chiaro che il miglior modo di amare Dio è conformare la propria volontà alla Sua. Così deve ancora continuare a sceglierla con volontà decisa e perfino con molte lacrime, se necessario, perché il cammino continui e la preghiera diventi unitiva. Madre Speranza suggerisce di farsi aiutare e condurre dal buon Gesù.
"Preghiamo e restiamo uniti al buon Gesù con fiducia filiale. Chiediamogli la grazia di diventare come Lui desidera, di tenere il nostro sguardo fisso su di Lui e di non desiderare altro che fare sempre la Sua volontà a qualunque costo".
(El pan 15, 146)

Maria Antonietta Sansone

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ultimo aggiornamento 08 settembre, 2017