Attualità

Paolo Damosso

 

VERSO "LA CASA DI MADRE SPERANZA" (3)

 

Due immersioni

 

Carissimi,

ormai siamo immersi nel cuore della realizzazione del progetto della "Casa di Madre Speranza".

Mi accorgo di rivolgermi a voi come stessi parlando nel corso di un lungo viaggio che mi coinvolge pienamente, cercando di comunicare emozioni, obiettivi, aspirazioni e ispirazioni.

Ogni giorno è davvero un’avventura!

Si cammina in un’alternanza di problemi tecnici da risolvere e di valori da trasmettere nel modo e nella forma più efficace.

La cosa importante è affrontare le piccole e grandi questioni pratiche con pazienza e fiducia, nella consapevolezza che occorre affidarsi perché tutto possa essere realizzato con competenza, professionalità e senza dimenticare che occorre anche lasciarsi guidare…

Quello che spero e che mi ripeto ogni giorno è l’impegno ad essere fedeli alla mission che ci siamo dati insieme a tutta la Famiglia Religiosa dell’Amore Misericordioso: preparare un percorso che possa rappresentare un’esperienza che comunica, che vive e interroga la donna e l’uomo di oggi, nel rispetto della memoria di Madre Speranza ancora molto viva nel cuore e negli occhi di tante persone.

Per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi occorre, prima di tutto, preparare le cose per bene, in ogni dettaglio. Su questo aspetto oggi la tecnologia ci fornisce la possibilità di vedere fin nei minimi particolari ciò che dovrà accadere, potendo così giudicare e condividere il risultato in anticipo.

Ecco perché abbiamo predisposto un’elaborazione tridimensionale al computer che ci permette di entrare in modo virtuale in ogni ambiente, per provare allestimenti, arredi, illuminazioni, proiezioni e tutto ciò che abbiamo immaginato.

Questo tipo di procedura ci dà la possibilità di poter vedere e visitare l’allestimento prima che sia fatto, consentendo modifiche, esprimendo tutte le domande e i dubbi che possono sorgere in questa fase.

Un lavoro minuzioso e dettagliato al centimetro, che ci permette un confronto su ogni scelta studiando le varianti più efficaci.

Siamo reduci anche da un incontro con tutte le persone che avranno una competenza precisa all’interno di questi ambienti, penso agli aspetti elettrici, idraulici, di muratura, di condizionamento e di riscaldamento.

Abbiamo unito le nostre professionalità con quelle che saranno coinvolte in loco. Un momento molto positivo in cui ho avvertito il desiderio comune di partecipare ad un grande progetto, per far conoscere ancora di più e ancora meglio Madre Speranza.

Vorrei che Lei ci guidasse in ogni scelta ed in ogni passaggio non solo perché stiamo parlando della sua casa, ma anche perché dobbiamo realizzare un percorso in linea con quanto ha voluto qui a Collevalenza.

Per me è quasi un tormento in queste settimane, un impegno quotidiano di fedeltà ad una scelta, ad un carisma che sento di condividere pienamente.

In parallelo stiamo lavorando ormai da molto tempo al montaggio dei diversi contributi filmati che saranno collocati nei diversi punti del percorso.

Abbiamo studiato tanto il modo di poterli presentare e fruire all’interno degli spazi, elaborando soluzioni che richiedono molto impegno dal punto di vista della realizzazione finale.

Nella sala montaggio, da tempo stiamo portando avanti un "certosino" lavoro di selezione, scelta e cucitura per la realizzazione di queste clip video che possano aiutare il pellegrino in questa "immersione carismatica".

Con una battuta si potrebbe quindi dire che quando sarà pronta la Casa di Madre Speranza, le persone avranno la possibilità di fare due immersioni: una letterale, fisica, dentro le piscine volute dalla Fondatrice, l’altra virtuale, un’immersione del cuore avvolto e coinvolto dall’Amore Misericordioso che ci fa scoprire la Madre.

Tornando al lavoro di montaggio, stiamo selezionando piccole gocce del mare di materiale raccolto e registrato nel corso dei mesi a Collevalenza.

Non è facile! Spesso mi ritrovo a fare e rifare lo stesso punto cercando di non cadere nella sindrome della "tela di Penelope" che non portava mai a conclusione il suo manufatto.

Il problema è che abbiamo raccolto troppe cose belle!!!

Ogni persona che è stata coinvolta nelle nostre interviste ha aperto il suo cuore in modo disarmante. Potrei dire che si è donata senza riserve in un’intimità che mi ha molto sorpreso.

Pensate che le persone con cui ho dialogato e che sono stare registrate sono per la precisione trentatrè. Esattamente come gli anni di Gesù Cristo. Strano vero?

Una miniera incredibile di aneddoti personali, di riflessioni, di confidenze che rappresenta un vero e proprio tesoro, immenso per le esigenze che abbiamo e, per questa ragione, penseremo a tutte le forme e ai modi di valorizzazione delle stesse.

Così è andata anche per le immagini che abbiamo raccolto dei momenti di vita che abbiamo documentato a Collevalenza, non siamo riusciti a fermarci mai, perché ogni angolo è uno stimolo ed ha una sua forza visiva.

In definitiva per me il grande lavoro nasce dall’abbondanza di cose belle raccolte, ma vi confesso che è sempre augurabile trovarsi in queste condizioni.

Per tutte queste ragioni mi permetto di fare un grande GRAZIE a tutti voi, a tutto IL GRANDE POPOLO DI COLLEVALENZA.

Grazie per l’accoglienza!

Grazie per le braccia sempre aperte!

Grazie perché siete una voce che grida AMORE e MISERICORDIA in un mondo che spesso ci viene raccontato come un deserto di indifferenza.

Non è vero!

Il mondo non va sempre peggio, come sentiamo dire spesso, chi non lo sa ancora provi a venire a Collevalenza e capirà!

Certo che capirà!

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ultimo aggiornamento 13 novembre, 2017