Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te

Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza

PREGHIERA DI UNIONE

Perché venga completamente annientato l’orgoglio e distrutto l’amor proprio, oltre all’impegno personale è necessario un vero e proprio intervento divino.

"L’anima che vuole amare Gesù, con frequenza sperimenterà gravi tribolazioni, aridità di spirito, scoraggiamenti, tentazioni e, peggio ancora, sarà privata di ogni consolazione e gravata dal dubbio di non essere gradita a Dio. Questo è terribile, sono prove durissime. Tuttavia mai deve dimenticare che tutto ciò lo permette un Padre che l’ama e vuole purificarla attraverso la sofferenza per unirla di più a Sé" (El pan 5,48)

La nostra debole natura, imprigionata nell’egoismo che ci fa amare disordinatamente soltanto noi stessi, per imparare il vero amore deve impegnarsi nella preghiera.

"Perché cresca in noi l’amore e la carità, dobbiamo pregare. Nella preghiera infatti si impara ad amare. Proprio lì, a tu per tu con Gesù, uniti a Lui in dolce e intima familiarità, l’anima sperimenta la bontà, l’amore e la carità di Dio. Lì si impara a rinnegare se stessi, a frenare l’orgoglio e la superbia. Lì dobbiamo anche imparare ad unirci al buon Gesù". (El pan 15,99)

E avere il coraggio di sostenere le purificazioni passive del Signore.

"…spesso il buon Gesù ci manda l’aridità per distaccarci dalle creature e perfino dallo stesso diletto che sperimentiamo nella preghiera per concentrare il nostro amore solo per Lui. L’aridità è la privazione delle consolazioni spirituali e sensibili che favoriscono la meditazione e l’esercizio delle virtù. Così nell’aridità sperimentiamo che, nonostante tutto l’impegno nel fare bene la preghiera, non sentiamo soddisfazione, ma piuttosto stanchezza e noia". (El pan 9, 268-69)

"Non dobbiamo avvilirci se, dopo un periodo più o meno lungo di consolazioni, Gesù si compiace di immergere la nostra anima nell’oscurità della notte, forse quando meno ce lo aspettiamo. Non dovete pensare che Gesù si sia stancato di voi; ma al contrario: se vi ha tolto la grazia della devozione sensibile e le altre consolazioni che prima vi donava, lo ha fatto per gli altissimi fini della sua gloria e per il bene della vostra anima". (El pan 2,17)

"Solo l’assenza di Gesù può far soffrire l’anima che ama e in tutto vede la volontà divina. E’un vero martirio: va alla preghiera e non può esprimersi, né rientrare in se stessa, si sente colma di pena e di fastidio. Esce dalla chiesa e rimane tutto il giorno afflitta perché non sente Gesù, teme di averLo offeso. Ciò è per lei un martirio orrendo che però le apporta un gran bene, e Gesù ne gode. (El pan 2, 111)

Maria Antonietta Sansone

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 11 aprile, 2018