studi

Sac. Angelo Spilla, fam

 
Vangelo e santità laicale

 

 

 

 

 

 

Laici e vita
cristiana     -1-

 

Ciò che mi spinge a presentare alcune figure di fedeli laici di questi tempi recenti, presi come modelli di vita cristiana, parte da una espressione del Documento del Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, quando scrive: "E’ compito proprio del fedele laico annunciare il vangelo con un’esemplare testimonianza di vita, radicata in Cristo e vissuta nelle realtà temporali: famiglia; impegno professionale nell’ambito del lavoro, della cultura, della scienza e della ricerca; esercizio delle responsabilità sociali, economiche, politiche. Tutte le realtà umane secolari, personali e sociali, ambienti e situazioni storiche, strutture e istituzioni, sono il luogo proprio del vivere e dell’operare dei cristiani laici"(n.543).

Ritengo opportuno, in questi miei articoli che seguiranno, mettere in evidenzia la presenza significativa di alcuni cristiani laici, vissuti nel secolo scorso, nei vari ambienti di vita. Tanti sono stati e continuano ad essere i documenti del Magistero della Chiesa che richiamano questa testimonianza di vita laicale. Sottolineo solamente la Nota pastorale sul primo annuncio del Vangelo, "Questa è la nostra fede" della Conferenza Episcopale Italiana del 15 maggio del 2005, quando dice:"Per annunciare il Vangelo della vita piena, serena e feconda che i cristiani possono vivere sulle tracce del Signore Gesù, la Chiesa ha bisogno soprattutto di santi" (n.10).

La mia attenzione la rivolgo, allora, ad alcune figure di fedeli laici che nel territorio socio – religioso italiano sono stati in questi ultimi tempi esempio di vita cristiana santa. Di alcune di queste la Chiesa ha avviato il processo di beatificazione.

È importante conoscere questi modelli di santità laicale, quelli "della porta accanto" indicata da papa Francesco nell’esortazione apostolica "Gaudete et exultate". Di essi vogliamo mettere in risalto la loro testimonianza di fede cristiana professata sia a livello personale e familiare, sia a livello professionale e lavorativo. E ciò per fare risaltare il loro impegno nel vivere il Vangelo, per annunciare a tutti il mistero di Cristo manifestandolo nei vari ambienti di vita, propriamente nell’indole secolare, lasciando trasparire lo splendore di Cristo attraverso i valori temporali.

Mi chiedo: sapremo cogliere ciò che dalla loro testimonianza di vita cristiana questi nostri fratelli laici ci lasciano? I laici di oggi sapranno fare propri questi valori trasmessi? Questi esempi di santità laicale credo che potranno aiutare non solo i cristiani laici adulti ma anche le nuove generazioni e quindi i giovani che si aprono, da credenti cristiani, alla loro vita professionale e lavorativa, per un impegno fino in fondo nelle varie situazioni, anche a rischio di non essere capiti o rifiutati.

Presenterò quindi alcune di queste figure, limitandomi nel numero, e scelti secondo attività lavorative diverse l’una dall’altro, per potere cogliere i valori cristiani trasmessi e trovare così ai giorni nostri un esempio da seguire, incarnando il vangelo di Cristo. Servirà pure a potere incentivare il desiderio di una maggiore conoscenza di queste figure di santità laicale che la Chiesa ci addita a modello di vita. Si tratta di laici che risaltano per la loro vita cristiana nei vari ambienti lavorativi e professionali all’interno del nostro paese d’Italia: Giuseppe Toniolo, economista e sociologo cattolico; Alcide De Gaspari, valente politico e uomo di fede; Giorgio La Pira, "il sindaco santo"; Vittorio Baschelet, giurista di fede profonda; Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, sposi e genitori secondo il vangelo; Rosario Livatino, il coraggio e la fede di un giudice; Armida Barelli, mistica del quotidiano; Chiara Lubich, donna del dialogo, ecc…

Questo loro ricordo, il loro messaggio e la loro memoria, ci spingeranno certamente a scorgere l’alba di una nuova primavera missionaria, particolarmente tra le nostre comunità ecclesiali, da diventare stagione matura e ricca di frutti; un esempio per i fedeli laici che risponderanno con generosità di cuore e santità di vita alle sfide del nostro tempo.

Per rispondere sempre all’appello del Magistero quando richiama: "È soprattutto nei vari ambienti di vita che i laici delle associazioni, movimenti e gruppi possano raggiungere quanti sono in attesa dell’annuncio cristiano, nella convinzione che il lievito della Pasqua non è un bene loro esclusivo, ma deve "fermentare tutta la pasta" (1 Cor.5,6): dalla vita e degli affetti, del lavoro e del tempo libero, dell’attività politica, economica, sociale e culturale" (CEI, Questa è la nostra fede, 22).

Questo perché anche nel nostro Paese, tradizionalmente cristiano, si sente l’urgenza di una nuova evangelizzazione seguendo l’esempio di quanti ci lasciano questa testimonianza di vita cristiana in modo esemplare.

Sappiamo che la tradizione non è il ripetersi dell’identico o il recuperare il passato; è, invece, il tramandarsi la vita tra le generazioni con l’impegno in chi trasmette. Fatto anche di parole che sanno dare ragione di ciò che si sta facendo, che raccontano la propria esperienza, la propria storia.

Di questo noi vogliamo parlare alla luce della fede, non dimenticando che ancora oggi il Signore si fa carne e vive nella storia. E noi ne facciamo memoria per comprendere meglio il progetto di Dio che non conosce restrizioni culturali o geografiche e che la storia si snoda attraverso le pieghe più complesse e nascoste del cuore umano.

Condividiamo nella Chiesa, dunque, questo cammino di santità. Con la convinzione che il Signore ci sta chiedendo di essere una Chiesa incarnata, come Lui, nel percorso quotidiano della società dove siamo chiamati a far presente il vangelo e la chiamata all’apostolato. Per incidere positivamente nella trasformazione personale e sociale secondo il vangelo.

(continua)

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ultimo aggiornamento 15 ottobre, 2019