“Figlia mia, io non tengo in conto, dimentico, perdono e ti amo tanto, tanto; conosco le sofferenze che ti attendono e le umiliazioni che dovrai subire; ma è mio desiderio che tu passi per queste prove…” 1.

Carissimo fratello e "amico" della Rivista, anche se ho sentito parlare di te, io non ti conosco, ma ti immagino che stai ancora camminando per le nostre strade per cercare di rispondere alle tante domande esistenziali che oggi il COVID-19 ha risvegliato e che forse porti continuamente nel tuo cuore, e se me lo consenti, vorrei rivolgermi a te.

Non voglio importi la fede e non ho nessuna pretesa di affrontare temi di alta definizione teologica, voglio soltanto trasmetterti la convinzione che l’unica cosa che Dio desidera per l’uomo è che sia felice e che viva una vita piena e densa di significato. La missione di ogni cristiano dovrebbe essere proprio questa: quella di annunciare questa esperienza gioiosa di incontro con Dio, evitando ogni tentazione di fariseismo, ossia l’idea di un cristianesimo pesante, faticoso e moralistico, che è il motivo fondamentale dell’ostilità di molte persone verso il Dio rivelato da Gesù. Purtroppo, la gran parte dei credenti si avvicina alla Chiesa e al Vangelo con lo stesso atteggiamento di quando noi andiamo al supermercato: passiamo per gli scaffali e se c’è qualcosa che ci piace, la prendiamo; se, invece, qualcosa non ci piace la lasciamo. L’amore? La carità? Ci piace molto, chi non vorrebbe amare e sentirsi amato. Amare il nemico e farsi dono? No, questo proprio no! La nostra fede, il nostro rapporto con Dio non è un pacchetto che si può scomporre, o lo prendi tutto o niente: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno"2. Anche a noi, nella vita, accade spesso di restare in mezzo alla tempesta, (e oggi lo sappiamo bene) sì, ci siamo affidati, abbiamo accolto la buona notizia e ci siamo convertiti.

 

Ma forse non basta!

Al cristiano non è risparmiata la fatica di vivere, né la paura nell’attraversare il mare a volte tempestoso della vita, né sono evitate le prove. Dio non è un assicuratore sulla vita, non ci garantisce una vita "sicura". Ci ritroviamo spesso con una fede fatta più di ombre che di luci, vivendo così con l’unica preoccupazione di fare le cose che "secondo noi" piacciono a Dio, ma non hanno nulla di uguale a quello che desidera veramente LUI. Il Covid-19 in fondo potrebbe essere non tutto il tuo problema, forse il mondo non ti rispetta, gli altri non fanno come dici tu, non ti obbediscono, ti fanno arrabbiare, non ti rispettano, la stessa vita ti sembra monotona, abitudinaria senza gioia e ti sembra che ti abbia messo da parte, ti senti umiliato e deriso?

Tu pensi che dopo tutto quello che hai fatto per le persone alle quali vuoi bene, dopo tutto il "bene" che hai fatto nella tua vita, non sia proprio giusto essere trattato così, quindi come si fa a credere in un Dio che "permette" il Covid-19 e che ti chiede magari anche di essere dono e di vivere la vita per essere strumento di pace e di carità.

Sappi però caro fratello mio, che ogni volta che c’è una "situazione esterna" che ti fa soffrire in maniera così profonda è perché c’è una idolatria (un idolo da adorare) che deve cadere dagli altari della tua vita.

Ci sono persone che si sono perse completamente, perché sono state schiave di un sorriso di qualcun altro, di una persona precisa, di un ruolo specifico, di uno spazio di potere e di visibilità, schiavi di un Dio, di un Dio che li domina, un Dio che non corrisponde al Dio di Gesù Cristo. Il Dio vero ti dona la vita, il Dio falso si prende la tua vita. Quante cose ti hanno forse deluso? Il lavoro, gli amici, gli affetti, la famiglia, la società, forse la stessa Chiesa. Ti sembrerà assurdo, ma non c’è delusione se prima non c’è stato un attimo di illusione. Questo è il problema: ti sei illuso, hai dato alle cose e alle persone un ruolo sbagliato e non poteva essere quella la soluzione e le risposte alle tue domande. La verità è che non sai più vivere la tua vita, non sai più vivere la realtà, sei nella tua vita e devi cercare altro, e come ti ritrovi alla fine? Ti ritrovi che passerai la vita cercando altro, scappando come un alienato e non solo dal Covid-19.

 

Quale sarà la prossima "menzogna", sulla quale investire la tua vita?

Ci sono molti di noi che forse siamo sempre stati cristiani fino ad oggi, che forse siamo sempre andati in Chiesa, però abbiamo sperimentato la fatica di questo cristianesimo "virtuale", infelice, pesante, perché abbiamo dovuto sempre fare le cose per uno "sconosciuto" e vivere con una persona che non conosci è pesantissimo. Colui che crede di conoscere Dio, che crede di avere un’esperienza di Dio, che crede, ma poi vede che la sua fede si riduce soltanto a dovere, fatica, è in fondo uno che si inganna. Il Cristianesimo non è fare le cose perché "si deve fare"; il Cristianesimo è, invece, sperimentare la gioia di avere incontrato una persona reale, vivente, che ha fatto ancora di più che liberarmi da una schiavitù.

 

Allora cosa fare?

Spesso noi pensiamo a Dio con le nostre categorie e facciamo fare a Dio quello che avremmo fatto noi: "i miei pensieri non sono i vostri pensieri e le mie vie non sono le vostre vie."3. Caro amico, per avere lo Spirito del Cristo devi fare esperienza della sua misericordia, che non ti viene data per posta o per e-mail o attraverso le catene di S. Antonio per WhatsApp. Molti di noi, vivono con questa idea di una gara ad eliminazione diretta in cui l’altro non è un fratello da aiutare, ma un avversario da smascherare, l’altro non è stato coerente, non ha rispettato la legge, non è stato buono, non ha perdonato, non è stato fedele, allora non deve meritare la benevolenza di Dio.

Ma quale Dio speri di incontrare, quello che ti ama per i tuoi meriti? O quello che pretende una condotta moralmente perfetta, senza errori, senza cadute?

Bisogna che facciamo chiarezza sul fatto se l’amore di Dio sia un premio o un dono, perché su questo si gioca la fede che tanto stai cercando. Il premio dipende da quanto è bravo colui che lo riceve, mentre il dono dipende da quanto è generoso colui che lo fa: "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?4.

Caro amico, guarda che c’è un Dio che non vede l’ora di incontrarti, che ti segue instancabilmente, che ti cerca, Dio non vede l’ora di entrare nella tua vita, di mettersi nel tuo cuore. Io posso solo annunciarti questo: che c’è un Dio, Amore Misericordioso, che è morto per amore mio, mi ha amato, qualcuno che mi ha voluto. Io, tu, noi tutti siamo sacri per il Signore, noi valiamo l’amore di Dio!

"Prima ti conoscevo per sentito dire, adesso i miei occhi ti vedono."5. Guarda che questo Dio non vede l’ora di spiegarti come vivere in pienezza la tua vita? Perché sai che cosa succede a volte nella vita? Può accadere che entriamo nel "mostro" dell’abitudine, del distacco, cercare di non pensarci più, perché di fronte alla sofferenza, davanti alle ingiustizie, nei dolori, l’atteggiamento che assumiamo è quello di scappare, di non guardarli in faccia. E se io ti spiegassi, invece, che la tua vita è un’opera d’arte! Se la guardi da sola è una pennellata forse "stupida", ma se la guardi bene è un quadro bellissimo, che forse guardi la tua vita come devi guardare un tappeto: dal rovescio dove anche i fili più intrecciati hanno un senso e contribuiscono a tessere il grande disegno che c’è davanti.

 

Vuoi sapere tu chi sei? Non credere alle menzogne, tu vali l’amore di Dio!

Non ci dobbiamo accontentare di essere uno tra i tanti, quando, invece, il Cristo ci offre la possibilità di diventare realmente un figlio di Dio; un corso d’acqua non potrebbe più scorrere se rifiutasse la sorgente. Siamo figli di Dio, per questo noi portiamo il nome di Dio, siamo chiamati cristiani perché apparteniamo a Cristo. Non devi temere, l’Amore Misericordioso sa vestire, sa dimenticare, non tiene in conto, sa curare le ferite, la misericordia sa rendere bello ciò che è disprezzato, o non amabile. Dio è nostro papà, è davvero un Padre per noi, Egli desidera avere con noi lo stesso tipo di relazione che ha ogni genitore con un suo figlio.

 

Se sono figlio di Dio, non ho più nulla di cui preoccuparmi!

L’Amore Misericordioso ha cura di noi, Dio è per noi Padre, ci ha scelti, ha chiamato all’esistenza ognuno di noi, per primo ha pronunciato il nostro nome e ha "alitato" il Suo Spirito di vita nelle nostre narici, perché divenissimo suoi figli. Anche il figlio di Dio è stato mandato per te, perché tu non potessi sentirti schiacciato dalla colpa del tuo peccato. Ti devi convincere che ognuno di noi è chiamato a vivere in questo progetto di amore e di felicità che Dio ha pensato per noi; se non lo capiamo non riusciremo a dare senso alla nostra esistenza e a capire che ogni cosa è amore, a partire dalla nostra nascita: siamo nati da un atto di amore, siamo nati dall’Amore Misericordioso di Dio: "Alzati! Alza gli occhi al cielo e abbi speranza! […], il tuo Dio che ti ha creato dal nulla per farti felice6.

 

Chi l’ha detto che non possiamo riuscire a raggiungere questo traguardo?

Spesso quando perdiamo la speranza e crediamo che la nostra vita sia finita, Dio sorride dall’alto e ci dice: "Calmati è solo una curva, non la fine." Fratello mio caro, non so se realmente sono riuscito a trasmetterti tutta le meraviglia e la bellezza della fede, la scoperta che nessuna certezza è mai tanto forte quanto l’Amore Misericordioso che Dio ha per noi.

Dio verrà da me e da te, a modo suo e quando vorrà, Egli sceglierà i suoi momenti e suoi mezzi: la nostra parte è solo di essere pronti per questi momenti speciali.

Questo virus, così subdolo e potente, ci impone di stare distanti dall’altro, facendoci sperimentare la solitudine, ma ricordati l’Amore Misericordioso ogni notte non riesce più a dormire! Da quando sei partito, non ha più pace…E’ come se fosse partito un pezzo del SUO cuore: "Chissà come si trova? …sarà ammalato? Avrà ancora del denaro? Riuscirà a far fronte alla sua vita?" Dio spera sempre che tu ritorni, anzi ogni mattina passa lunghe ore alla finestra, immaginando il tuo ritorno.

Non c’è nessun motivo per dubitare dell’amore di questo Padre, questo è il grande mistero della nostra esistenza: noi non scegliamo Dio, Dio sceglie noi. Dio mi cerca da lontano, prova a trovarmi, Dio è il Padre che veglia e aspetta i suoi figli, corre loro incontro, li abbraccia, li supplica, li implora di tornare a casa. Ecco il Dio in cui voglio credere e che ho creduto, un Padre che dall’eternità ha pronunciato il mio nome, ha scritto il mio nome sulle pareti del SUO cuore, ha fuso la sua anima nella mia, un Padre che ha steso le sue mani sulla mia vita in un abbraccio misericordioso, eterno. Un Padre che non si rassegna al peccato dei figli, che non si è ancora stancato di amarci; ogni giorno cercherà di tenerci al sicuro come una chioccia tiene al sicuro i suoi pulcini o come un’aquila vigila sulla sua nidiata. Gesù l’aveva detto quando, piangendo, si apprestava a morire sulla croce: "Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali…"7.

…per i figli donerà la SUA vita…. per sempre… per l’eternità… fino a quando sentiremo i passi del suo Amore Misericordioso camminare nel cuore degli uomini.

…io ti auguro davvero di vivere su quei passi…
Buon Cammino Amico mio!


1 Diario (1927-1962) (El Pan 18)

2 Lc. 13, 24-25

3 Isaia 55

4 Mt. 20, 13-16

5 Libro di Giobbe

6 Le Ancelle dell’Amore Misericordioso (1943) (El Pan 8)

7 Mt. 23,37

 

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 06 settembre, 2021