ROBERTO LANZA

 

"Per me non esiste altro desiderio che quello di fare la volontà di Dio, costi quello che costi; ma vedo che il cammino della perfezione è molto arduo e occorrono sforzi costanti ed energici per camminare in esso; ciò mi spaventa quando dimentico che il mio Dio mi aiuta"1. (Madre Speranza di Gesù)

 

Quante volte, in questi ultimi mesi così difficili, abbiamo ripetuto all’infinito una "richiesta d’aiuto" per continuare a sopravvivere a questo "flagello". Rimarrà indelebile nella nostra memoria quel 27 Marzo del 2020, quando il Papa Francesco, in una piazza San Pietro vuota, con il crocifisso conservato a San Marcello e l'immagine della Madonna Salus populi Romani, ha invocato la fine della pandemia al Signore Misericordioso: "Dio onnipotente e misericordioso, guarda la nostra dolorosa condizione: conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza, perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza di padre".

Se apriamo qualsiasi vocabolario troviamo che, per l’espressione aiuto, è indicata questa spiegazione: "Dare aiuto ad altri in un momento di bisogno, favorire, agevolare; sostenere proteggere, difendere". Credo che non potessimo avere una definizione migliore, per introdurre la riflessione su questo tema, riguardante una "formula" (aiutami Gesù mio) che la Madre Speranza usava spesso e che troviamo sottolineata, nel Diario, per ben 26 volte.

Non è stata forse questa l’esperienza della Madre? Non sono state forse queste le caratteristiche e le modalità con le quali l’Amore Misericordioso ha sostenuto e guidato la sua vita e la sua opera?

Più volte abbiamo sentito dire che la testimonianza di vita della Madre è stata profetica, tuttavia credo che, in tal senso, la sua profezia deve essere letta in un altro modo, ossia la sua profezia è importante, non per le cose grandi che ha compiuto, ma perché nella sua debolezza si è manifestata la potenza di Dio. La vita nel mondo di oggi, è diventata davvero complicata e non solo a causa del Covid, le difficoltà che troviamo sul nostro cammino sono a volte così schiaccianti, da oltrepassare la nostra personale capacità di risolverle. Tutti abbiamo bisogno dell’aiuto del Signore, tuttavia quanti di noi, invece, cercano ancora di superare da soli, le difficoltà della vita, contando solo sulle proprie forze, sulle proprie capacità, senza chiedere l’intervento del Signore? E inesorabilmente la domanda che ci viene spontanea fare è sempre la stessa: "Perché Dio non mi aiuta"?

Molte volte non vogliamo accettare il fallimento, accogliere la triste verità che non siamo riusciti da soli a risolvere quel tipo di problema, abbiamo paura dell’esperienza del tracollo, di sperimentare la paura di essere senza speranze, di ritrovarci sempre con il bisogno di fidarsi di qualcuno che potrebbe anche tradirci. Tutto questo nasce da lontano, perché chiedere aiuto, ad un'altra persona, è una delle circostanze, della nostra vita, più difficili da realizzare.

Decidere di chiedere un "aiuto" significa avere la possibilità di dare una svolta, alla propria esistenza, proprio per cercare di risolvere uno stato di sofferenza, o uno stato di difficoltà e quindi, di riprendere il cammino con un nuovo entusiasmo.

Non è sempre facile farsi aiutare, e questo lo sappiamo molto bene!

A volte però la difficoltà di chiedere aiuto, non ha a che fare con la nostra "paura" o timidezza, ma più che altro con la nostra arroganza che sostituisce ed impedisce l'esperienza dell'umiltà, ossia il farsi ultimi, piccoli. Solo i veri forti possono permettersi di guardare al proprio limite ed alla propria piccolezza: "Quando sono debole, è allora che sono forte"2.

La Madre Speranza, aveva compreso chiaramente, che l’umiltà è una condizione indispensabile per ottenere l’aiuto di Dio. Se crediamo che esiste un Dio che può aiutarci, non c'è niente di più naturale del chiedergli di farlo. Il fatto stesso di chiedere aiuto è segno che siamo convinti che Dio è in grado di soddisfare la nostra richiesta. Forse è appunto per questo che Dio vuole che chiediamo e subordina il suo dare al nostro chiedere: "Gesù mio, aiutami ad osservare fedelmente tutti i miei doveri in unione con te e solo per farti contento: fa', Gesù mio, che acquisti la vera umiltà, basata come dici sulla tua grandezza e santità e sulla mia povertà e miseria; […] Gesù mio, fammi sentire la mia pochezza e debolezza, per desiderare continuamente solo te che sei l'unico che può fortificarmi e riempire il vuoto del mio cuore affranto"3. Il chiedere aiuto a Dio, anche come ultima "spiaggia" da raggiungere in un momento di emergenza, è un implicito atto di fede. L’esempio di vita della Madre Speranza ci dice proprio questo, quante volte ha detto ai suoi figli e figlie: "Non sarà che non ti fidi più del Signore"? Il momento della solidità e della verità del nostro amore non si riscontra forse nella prova?

"Aiutati, che Dio t'aiuta", spesso sentiamo dire così tra i nostri luoghi comuni, ma questo detto, viene interpretato talvolta in maniera errata, chiedere aiuto a Dio non significa favorire la pigrizia, e la comodità, non è la concessione dell'ozio e dell’accidia.

Che significa, allora, quell' "aiutati che Dio t'aiuta"?

Mi aiuto sì, ma dopo che ho compreso in quale direzione e con quali mezzi Dio vuole che io mi impegni, altrimenti quella parola mi suonerà sempre priva di significato. Se cercassi di "aiutarmi" secondo i miei criteri, lascerei vivere e operare nel mio cuore certamente sentimenti d'egoismo, di egocentrismo e di vanità.

Quali sono, dunque, le conseguenze carismatiche del chiedere aiuto al Signore? Cosa ci ha insegnato la Madre?

Il primo aiuto che da Dio dobbiamo accogliere è che Egli venga riconosciuto come Padre; un Padre che dà responsabilità e affida compiti e nello stesso tempo un Padre che provvede di persona alle necessità di chi gli si fa figlio. Quando sto eseguendo i compiti che Dio mi ha affidato posso vivere nella pace e nella fiducia, Egli è fedele, non mi mancherà nulla di ciò che serve alla mia vita: "Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione, vi darà anche la via d'uscita e la forza per sopportarla"4. Dobbiamo permettere che Dio possa entrare nella nostra storia, è un pò ritornare alle parole della Madre Speranza: "consentire a Dio di cercarci, di stare con noi, di incontrarci, di comunicarci la sua paternità", Egli può intervenire e rivelare concretamente la propria presenza nella nostra vita: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me"5. Una seconda conseguenza, è molto vantaggiosa anche per noi, perché quando assumo un "atteggiamento filiale", mi accorgo che sono immerso nella fiducia e nella fede: "Ciò che vi ho detto è perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo"6.

Lo abbiamo scritto ormai anche sui muri: questo è l’Amore Misericordioso, Dio mi è PADRE, e io sono suo FIGLIO!

L’Amore Misericordioso ci vuole far capire che quando stiamo attraversando le esperienze più sofferte, i "deserti" più aridi, le prove più difficili, esse hanno un valore nel cammino che facciamo, in quanto ci aiutano a comprendere che dipendiamo da Lui e solo affidandoci a Lui possiamo trovare un rifugio sicuro.

Anche oggi? SI, anche oggi nel tempo del Covid!

È nei deserti, nelle situazioni che ai nostri occhi sembrano senza via di uscita, che Dio si manifesta con tutta la sua potenza. La tua "causa" gli sta a cuore, la tua "sofferenza" non gli passa inosservata, la sua misericordia è sempre pronta per rialzarti: "Aiutami, Gesù mio, a vivere sempre unita a te; fa' che l'anima mia sia sempre docile alle tue divine ispirazioni. Col tuo aiuto possa ricopiare in me le tue virtù e mi veda libera da tutti gli ostacoli che mi impediscono di unirmi a te. Voglio, Gesù mio, che tu solo sia il movente dei miei affetti, della mia vita; che tu sia il mio tutto"7.

Fratello mio, ti ricordi che Dio aprì il mare per liberare il suo popolo dalla schiavitù d’Egitto? O te ne sei già dimenticato?

L’Amore Misericordioso è venuto per dirci che non dobbiamo mai smettere di avere fede, perché Lui ci aiuta, ci sostiene e ci indirizza sempre verso la strada giusta, quella che ci consente di scegliere la retta via anche nei momenti più difficili. Forse saranno sempre gli stessi che, solo in apparenza, sembreranno impossibili da superare, ma è importante che teniamo bene a mente che non esiste "insidia" che la fede non possa sconfiggere: "confida nel Signore e spera nella sua fedeltà"8. La Madre Speranza, è stata un’autentica testimone di tutto questo processo di affidamento, contava su Dio ad occhi chiusi, agiva sicura, perché poteva contare sull’onnipotenza dell'Amore Misericordioso. La condizione principale dell’Amore Misericordioso è avere fede in Dio: "Gesù mio, aiutami a distaccarmi da tutte le creature e da me stessa, per pensare solo a te. Fà che non ti neghi mai niente e in me si realizzi sempre la tua divina volontà. Fà, Gesù mio, che cerchi solo la tua gloria, dimenticandomi completamente di me stessa. Ti chiedo, Padre mio, di perdonarmi ancora una volta e di non permettere che torni nuovamente ad offenderti"9.

Dio è un Padre, ci tiene sempre per mano, il che significa non soltanto che ci sostiene, ma che ciò che ci accade ha un senso che non capiremo forse subito. Dio ci aiuta a non smarrirci, ci sta conducendo mentre ci tiene per mano e ci fa crescere nella fede, nell'amore, nella vita: "Aiutami, Gesù, a progredire sempre nella via della perfezione, spinta solo dal desiderio della tua gloria e fa si che la mia perfezione consista sempre nel possedere te con l'amore e la sofferenza, fino a poter dire davvero che non ho altra volontà che la tua"10.

Caro fratello mio, a te che spesso ti demoralizzi, oggi ti arrivi un annuncio di salvezza, Dio non nega mai la sua grazia. Dio è Padre, e se un figlio gli dice: Padre mio, eccomi qua, aiutami...arriverà sicuramente la sua luce.

Nei momenti in cui credi di essere abbandonato e senza fede, in cui niente sembra riuscirti bene per quanto tu possa provare, ripeti con tutte le tue forze: "Tutto posso in Cristo che mi dà forza"11. Se non lo hai già fatto, da questo momento accetta le sfide che ti si presentano, credi in Dio, nel suo amore, credi in Dio e in tutto ciò che Egli ti ha messo nel cuore. Non ascoltare le voci che cercheranno di scoraggiarti e di trattenerti. Impara a fidarti del Signore, anche quando non vedi una strada davanti a te, perché dove Dio vede tu non puoi vedere. Ricordati sempre che sei il risultato del Suo amore e della sua misericordia… tu sei il prodigio di Dio. Oggi voglio dirtelo con tutte le mie forze: Dio ti ama, l’Amore Misericordioso ti sta cercando… sei importante per Lui e vuole darti il meglio.

Farà cose meravigliose in te, e sai perché?

per riconciliarsi...
per far finire la notte...
perché la fede torni a farci volare...
perché le nostre relazioni tornino ad essere un abbraccio…
perché si torni a cantare la speranza…
perché le nostre parole siano per l'altro un regalo…
perché la misericordia sia il metro e la misura del nostro vivere…

…e perché l’Amore Misericordioso sia il green pass del tuo cuore!

E così sia!


1 Diario, (1927-1962) (El Pan 18),

2 2 Cor 12, 9-10

3 Diario 29 Maggio 1942

4 1 Cor. 10, 13

5 Gv. 14,1

6 Gv. 16, 33

7 Diario, 16 Febbraio 1940

8 Salmo 36

9 Diario, 28 Novembre 1941

10 Diario, 1 febbraio 1940

11 Filippesi 4,13

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ultimo aggiornamento 05 novembre, 2021