Il tuo Spirito Madre

a cura di P. Mario Gialletti fam

Anno nuovo

Care figlie, credo che tutte avrete ringraziato Dio per la grazia di aver iniziato un nuovo anno e convinte che il paradiso non è un regalo di Dio, ma ognuna deve guadagnarselo, col suo aiuto, avrete fatto seri propositi per conseguirlo, ottenendo così il fine dell’Ancella dell’Amore Misericordioso che non è solo quello di guadagnarsi il paradiso, ma di santificarsi e aiutare gli altri perché partecipino di questo paradiso che Egli ci ha preparato; però non ce lo regala, infatti vuole che ognuno abbia ciò che ha meritato.

Corriamo, convinte, nel cammino della perfezione e portiamo a Dio tutti quelli che incontriamo, servendoci più dell’esempio che delle parole, specialmente con l’esercizio della carità, della mortificazione e del sacrificio.

Ricordiamo che la carità è quella che più contribuisce alla nostra santificazione; essa unisce a Dio l’anima con tutte le sue facoltà; lo spirito per la grande stima che ha di Dio, avendolo sempre nei suoi pensieri; la volontà, sottomettendola completamente alla volontà di Dio; il cuore perché subordina i nostri affetti all’amore divino; le nostre energie perché le mette tutte al servizio di Dio e della salvezza delle anime.

La carità moltiplica le nostre forze nel fare il bene, comunicandoci una irresistibile energia per vincere tutti gli ostacoli; ci spinge a più generosi atti di virtù e, poiché l’amore è forte come la morte, ci dona grandi energie per abbracciare il dolore, arrivando a desiderarlo come il più gran tesoro.

Grandi sono, figlie mie, gli ammirevoli effetti dell’amore divino: dà conforto al nostro cuore, lenisce i nostri dolori e le nostre sofferenze, ci mette le ali per volare con grande gioia a compiere gli atti più eroici di carità e per fare un’offerta totale di noi stesse, senza lamentarsi mai della stanchezza che produce l’esercizio della carità, senza lasciarci avvilire davanti a nessun ostacolo; anzi, come fiamma viva, si alza continuamente verso il più alto, passando con sicurezza in mezzo a tutte le difficoltà.

Credetemi, figlie mie, non esiste cosa più piacevole dell’amore a Dio! Tale amore dona all’anima una grande pace, che cresce quando siamo convinte di avere Dio dentro di noi, dove esercita la sua potente azione con sollecitudine paterna.

Fa, Gesù mio, che i figli e le figlie si consacrino al tuo amore e vivano lo spirito di sacrificio continuamente per tuo amore. Aiutali, Gesù mio, perché col tuo amore si allontanino gradualmente dal peccato e dalle creature alle quali tanto facilmente ci affezioniamo! Metti nei loro cuori sentimenti di pentimento e di umiltà, e fa che mai pretendano appropriarsi di qualcosa di non buono, togliendo a Te la gloria. Non permetterlo mai, Gesù mio!

Pregate perché questa vostra Madre viva in una continua sofferenza, sempre in riparazione delle offese che commettono i sacerdoti del mondo intero e il mio desiderio non sia altro che far conoscere la bontà, l’amore e la misericordia di Dio a tutto il mondo.

Un forte abbraccio con gli auguri per il nuovo anno da questa vostra Madre che non vi dimentica un solo istante. (nel 1954; 20, 514-521)

Dio deve essere

il primo principio di tutte le nostre azioni

e quindi anche il loro fine

Santifichiamo tutte le nostre azioni per quanto ci sembrino piccole, ricordando che la fedeltà nel poco è indice della fedeltà nel molto.

Impegniamoci a far sì che i nostri pensieri siano volti sempre a procurare, con ogni mezzo, la nostra santificazione. Stiamo molto attenti però a non essere di quelli che aspirano ad un alto grado di santità ma non si preoccupano di usare i mezzi adeguati per raggiungerla. Corriamo infatti il grande pericolo di crederci perfetti solo perché sogniamo di esserlo.

Sia nostra preoccupazione dominante santificare tutte le nostre azioni per quanto piccole, facendole tutte per amore a Dio.

Il pensiero frequente della misericordia di Dio ci ispirerà una filiale confidenza, per cui gli chiederemo di aiutarci a camminare nella perfezione. Egli farà che la sua santità ci ispiri un grande odio al peccato, l’amore al sacrificio, generosità e distacco dalle creature e da noi stessi.

E’ certo che non possiamo amare ardentemente Dio senza prima conoscerlo; i mezzi a nostra disposizione efficaci per questo sono la preghiera e l’abitudine di vedere Dio in tutte le cose, persone e avvenimenti.

Nel silenzio dell’orazione Dio parla al cuore, lì maggiormente si fa sentire la sua voce; lì Egli illumina la nostra intelligenza, accende il cuore e brucia la volontà; lì lo Spirito Santo comunica, oltre ai doni di scienza e di intelletto, quello della sapienza che ci fa assaporare le verità della fede, ce le fa amare e mettere in pratica. Si stabilisce così un’unione più intima fra Dio e l’anima.

Domandiamo a Dio la grazia che la nostra mente sia costantemente fissa in Lui, in ogni circostanza e luogo, e che sempre operiamo per Lui e la sua gloria, mai per alcuna creatura. (nel 1955; El pan 15, 181-196)

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ultimo aggiornamento 14 gennaio, 2023