M
adre Speranza nella sua esistenza terrena è stata, per volontà di Dio, sale e luce per tanti che hanno avuto la grazia di conoscerla. Ad essa si sono avvicinate migliaia di persone in cerca di aiuto e di consiglio. Riflettendo l’amore misericordioso del Signore, è stata capace di sollevare tante anime dalla disperazione e di portare conforto a chi si credeva perduto.
La Beata Speranza di Gesù è passata tra noi non facendo discorsi persuasivi di umana sapienza, ma con la sua vita e la sua sofferenza offerta, ha testimoniato Gesù crocifisso ed ha completato nella sua carne "quello che manca ai patimenti di Cristo", a favore del suo corpo, che è la Chiesa, con piaghe invisibili il cui dolore solo Dio ha potuto conoscere.
Nell’epoca attuale, in cui gli uomini si allontanano sempre più dalla pratica religiosa e vivono come se Dio non esistesse, Madre Speranza diventa una luce nel cammino, un segno profetico di annuncio e di testimonianza che Dio ci ama, ama tutti, ama e rispetta l’intera umanità, senza eccezioni. Nostra Madre ha consacrato la sua vita a questo scopo, affrontando umiliazioni e sofferenze, fino a consumarsi lentamente nell’olocausto della totale oblazione.
Nella sua opera di formazione diretta alle Ancelle e ai Figli dell’Amore Misericordioso, un’immagine che ricorre con più frequenza rispetto alle altre, è quella della luce. In ogni istruzione rivolta alle sue figlie e figli richiama con vigore ad essere luce.
Nelle Circolari rivolte alle suore, Madre Speranza già nel 1941, sprona ad "essere luce per quelli che vi circondano, ricordando che a nulla servono le prediche smentite dalle opere" (El Pan 20,182) e poi rivolta alle superiore dice "date esempio di luce e sottomissione alle figlie ricordando che il cammino dei comandamenti è lungo; le parole convincono, ma gli esempi trascinano" (El Pan 20, 215).
Per scaldare i cuori nella pratica di amare il Signore con risolutezza, la Fondatrice dice che: "Gesù sta aspettando di tirarci fuori dalle tenebre per illuminarci con la sua ammirabile luce. Se vi lasciate inondare dalla luce del Signore, sarete anche voi luce e con tale luce divina lavorerete alla santificazione vostra e degli altri" (El Pan 20,224). Da buona maestra nello spirito, spiega che la luce ha due effetti principali: "diffondere attorno i suoi raggi di chiarezza e calore, così la grazia del buon Gesù produce nell’anima due effetti simili: illumina l’intelletto e vivifica la volontà".
Nella vita religiosa comunitaria un momento importantissimo di crescita e verifica personale sono gli esercizi spirituali annuali, giorni di Grazia da vivere nel raccoglimento, per sradicare dal cuore tutto ciò che non piace a Gesù. In tale circostanza Madre Speranza si affida alle preghiere delle sue figlie perché "possa essere luce e guida" per loro (El Pan 20,249). Nel libro Consigli pratici, già nel 1933 la Madre ricorda che nel corso di tutto l’anno si è chiamati a servire con generosità il prossimo, ma i giorni di ritiro sono giorni propizi per l’anima consacrata perché "deve essere illuminata e fortificata per essere poi luce e aiuto agli altri e per trasformarci in veri angeli" (El Pan 2,5).
Madre Speranza, pur essendo una "madre" buona, non è scesa comunque a compromessi, volendo per la sua Famiglia religiosa sempre una rispondenza vera alla propria vocazione, infatti il 30 dicembre del 1945 scrive: "coloro che hanno avuto la grazia della vocazione religiosa debbono essere luce per tutti quelli che li avvicinano. Rendiamo credibile la nostra amata Congregazione con la nostra santità di vita; trasformate dall’amore, diventeremo, per i fratelli, luce e guida" (El Pan 20,273-274). Continua poi in un’altra circolare del 16 agosto dell’anno successivo: "se vi circondate della luce del Signore anche voi sarete luce e in questa divina luce lavorerete con frutto nella santificazione vostra. Ricordate che come la luce ha due effetti principali: spandere attorno a sé luce e chiarore, così la grazia produce altri due effetti simili nell’anima: illumina l’intelletto e fortifica la volontà" (El Pan 20,273-284). Per Madre Speranza la luce del Signore produce dunque effetti salutari sulla nostra mente e volontà.
La luce che proviene dal vivere uniti a "Gesù Luce" è la fonte di tutte le virtù, infatti la Fondatrice scrive: "L’umiltà è fonte di sapienza e prudenza e la religiosa umile trova un premio in ogni mansione, guidata dalla luce che viene dall’alto, poiché la luce di Dio è il premio a l’umiltà" (El Pan 20,278) e soprattutto la Grazia fa progredire l’anima nel cammino di perfezione, poiché solo lo Spirito del Signore "può darci la luce per capire e conoscerne le cause per agire secondo le nostre convinzioni" (El Pan 20,259).
Il desiderio e la volontà di camminare sulla via della santità è così forte in Madre Speranza tanto da portarla, a ribadire a più riprese, il concetto che i suoi figli: "siano sempre luce per tutti coloro che li avvicinano e possano diffondere nel mondo intero, più con l’esempio che con le parole, l’Amore Misericordioso del buon Gesù" (El Pan 20,657), luce che deve riflettersi attraverso il distintivo della preghiera e del lavoro (cfr. El Pan 20,657). La luce del Signore ogni giorno deve riempire la vita di un Figlio e di una Ancella dell’Amore Misericordioso per così "vivere sempre uniti a Lui senza altro volere che il suo" (El Pan 20,746).
La Fondatrice, nella sua ferma azione di governo dell’Istituto, rivolgendosi alle superiore delle comunità le invita caldamente ad "essere luce per le giovani" e al tempo stesso sono "chiamate a non desiderare altro che la volontà di Dio, anche se provate dolore e sacrificio" (El Pan 10,28). Da buona madre, poi ammonisce le sue figlie ad essere decise nella sequela del Signore perché "molte volte, anziché essere luce, siamo tenebra" e "non facciamo vedere che il giogo del Signore è leggero e fare la sua volontà è cosa molto gradita" (El Pan 10,50).
Madre Speranza, nel dare consigli pratici alle sue suore, le invita ad essere di buon esempio in ogni gesto, perché anche nelle forme esteriori si manifesti l’essere anime consacrate, così chiunque incontri un’Ancella o Figlio dell’Amore Misericordioso potrà incontrare la luce. Da vera madre esorta affinché "risplenda nella nostra vita la luce di Cristo. Per questo le nostre azioni devono avere come fondamento la carità, l’umiltà e la retta intenzione" (El Pan 5,16). Anche nel dare consigli per la vita quotidiana c’è una esortazione a ricercare continuamente la luce e la purezza non dimenticando mai la dignità di essere ad immagine e somiglianza di Dio (cfr. El Pan 5,24).
Nostra Madre rispondendo ad una domanda perché tra le anime devote ci siano poche persone decise, trova la causa di questo proprio nelle consacrate che non sono "luce per loro, ma tenebre", manchevoli nella carità e camminando con un passo lento (cfr. El Pan 5,58). Madre Speranza nell’esame di coscienza incoraggia a verificare i gesti che compiamo e vedere se "sono mossi o dalla fede o dalle passioni da cui derivano i due cammini completamente opposti: l’uno di tenebre e l’altro di luce, la vita soprannaturale o quella naturale" (Pan 5,124).
Anche nelle pagine del Diario ritorna il tema della luce e in una preghiera del 12 novembre 1941 si rivolge al Signore chiedendo: "Illumina i miei sensi con la luce della tua carità, perché solo tu nel più profondo del mio cuore mi istruisci, mi indirizzi e illumini" (El Pan 18,679). Questa preghiera intensa continua ancora il 28 novembre e rivolgendosi al suo celeste Sposo dice: "sii tu la luce della mia vita, l’amore e il fuoco del mio cuore, forza e virtù di tutte le mie facoltà, perché in te possa conoscere, amare e realizzare la volontà del mio Dio" (El Pan 18,702).
I sacerdoti, che sono destinatari privilegiati dell’opera di Madre Speranza, per loro invoca dal Cielo l’aiuto e il Giovedì Santo del 1942 così scrive: "illuminali, Gesù mio, con la tua luce, perché sperimentino il vuoto e la nullità delle cose umane e attirali a te, facendoti conoscere loro come padre amoroso e fonte di ogni bene" (El Pan 18,756).
Il libro delle Exortaciones, raccoglie appunto le esortazioni (oggi diremmo catechesi), che Madre Speranza fa alle sue suore, conserva pagine stupende dal quale si evince il grande amore della Fondatrice per il Signore e per l’opera che gli aveva affidato. Sprona con ardore: "Figli e figlie, lavorate alla vostra santificazione e a quella delle anime, essendo sempre luce per quanti vi avvicinano" (El Pan 21,97); incoraggia: "siate per loro [i giovani] luce, mai tenebre" (El Pan 21,155) e per se ancora una volta chiede al Buon Gesù: "vorrei essere sempre luce per quelli che vivono accanto a me o che mi avvicinano; luce per tutte le giovani che vengono dal mondo e si confidano con noi, ferite e cariche di miserie... Signore, fa’ che sia luce, mai tenebra per quanti mi stanno vicini" (El Pan 21,294-295). Ed infine ammonisce: "non siamo state chiamate a ricamare o a lavorare nel laboratorio di maglieria, ma ad essere «luce» per le anime che verranno qui" (El Pan 21,331)
Nella pedagogia di Madre Speranza, l’Ancella e il Figlio dell’Amore Misericordioso, hanno un compito ben preciso, prima di dedicarsi alle opere, con la propria vita devono irradiare "luce intensa, sì da riscaldare le anime ed attirale al Signore. Questo si ottiene solo con l’amore e la mortificazione" (El Pan 21,760-761). Il fine ultimo è l’incontro personale con Gesù e unendosi a lui è possibile raggiungere la propria santificazione. Madre Speranza senza mezzi termini e con franchezza afferma: "Che altro ci resta da fare per essere luce e condurre a Dio il nostro prossimo? Santificarci." (El pan 15,40).
La luce che proviene dalla fede è dunque il mezzo per arrivare a sperimentare quel vuoto che è nell’uomo, vuoto che può essere colmato solo dall’amore di Dio. La luce del Signore è necessaria per essere generosi nel rispondere alla richiesta d’amore che viene dal Signore e far sì che la vita sia un canto di misericordia che sale a Dio, l’Autore della luce vera che illumina ogni uomo.
"Chiedo al buon Gesù che illumini i figli e le figlie con la luce della fede perché siano generosi con Lui e avvertano nel loro intimo il vuoto che solo può essere riempito da Dio".
(El Pan 9, 35)
Madre Speranza
![]() |
|
[Home page | Sommario Rivista]
realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento
18 novembre, 2023