50° del Santuario

 3  note di storia

Gli ex - voto al Santuario

La Madre, nel chiedere nel 1959 la erezione del Santuario metteva in evidenza "lo sviluppo che sta prendendo la devozione all’Amore Misericordioso nella nostra zona" e lo stesso vescovo Mons. Alfonso Maria De Sanctis, nel Decreto di erezione, sottolineava: "Abbiamo constatato con vera soddisfazione che nel Clero e nei fedeli che dall’Umbria e da altre regioni affluiscono cresce e si accende la devozione all’Amore Misericordioso di Gesù".

Fin dall’inizio si rilevarono numerosi i pellegrini e i fedeli che sentivano il bisogno di testimoniare gratitudine al Signore per le grazie ricevute; cominciarono a portare al Santuario dei cuori di argento (ex-voto) che venivano appesi, in Santuario, sulle pareti, a quel tempo semplicemente intonacate. Ogni volta che un pellegrino portava un ex-voto la Madre faceva suonare la campana grande della comunità e voleva che padri, suore, apostolini e pellegrini, tutti ci ritrovassimo un momento davanti all’Amore Misericordioso per ringraziare.

Così fino al luglio 1964 quando il santuario ebbe un primo restauro. Già nel settembre 1959, quando il santuario fu eretto, l’Abside era stata rivestita tutta con pannelli di legno prezioso, legno padouck, dell’Africa equatoriale francese, intramezzato da strisce di frassino bianco.

Padre Gino, allora rettore del Santuario, così scrive nel giugno 1964: "Per quanti giorni troveremo sulla porta del Santuario il cartello «Chiuso per restauri»? La sollecitudine dell’Impresa Salici ci restituirà il piccolo Santuario con una tonalità più calda, lo stanno infatti rivestendo di mostrine di mattoni a posto dell’intonaco. Poche settimane di lavoro; intanto in una cappellina si proseguono cerimonie e devozioni". E nel luglio 1964: "Il Santuario è in restauro e giorno per giorno si fa più bello con le pareti rivestite in mattoni e le porte in mogano".

Con questa occasione furono rimossi tutti i "cuori d’argento" degli ex-voti e sostituiti con le piastrelle in marmo di prodo che rivestono le pareti del transetto del Santuario, quasi ad esprimere l’idea che il santuario è costruito non con pietre ma con il "grazie" di ciascuno di noi dato al Signore con tutto il cuore.

Su ogni piastrella è inciso un numero progressivo, il nome e cognome della persona che ha ricevuto la grazia e la città dove risiede. Mentre la registrazione completa, in archivio, raccoglie la testimonianza della persona interessata e di altri eventuali testimoni, insieme a documenti di qualsiasi genere, certificati medici, cartelle cliniche, ecc.

Attualmente, al 28 febbraio 2009, le grazie che ci sono state segnalate sono state registrate in 929 ex-voto e di questi 371 segnalati dopo la morte della Madre.

     
     

Dalle note della nostra storia estraiamo alcuni appunti, scritti a suo tempo dalla Segreteria generale dei Figli dell’Amore Misericordioso e dalla Rivista su VOCE DEL SANTUARIO.

 

07/12/1958
Vengono portati a Collevalenza i primi ex-voto all’Amore Misericordioso per grazie ricevute. Sono otto ex-voto per grazie ricevute dalle seguenti famiglie di Assisi: Quadrio Ceccarani, Sensi Francesca, Giancarlo Valentini e fam., Vittorio Calderini e fam., Conti Margherita, Maria e Vittorio Serranti, Franco Valecchi e Alberto Carpisassi.

21/01/1959
A Collevalenza, P.P., fratello di due nostre Suore, offre un ex-voto all’Amore Misericordioso per la grazia della guarigione miracolosa della moglie.

09/02/1959
Si mettono due ex-voto d’argento (12 e 13) all’Amore Misericordioso: uno è offerto dalla signora, l’altro da suo marito: il Signore ha compiuto la grazia portandosi in Paradiso la donna con cui il marito conviveva. Ha potuto confessarsi e riconciliarsi con Dio prima di morire, dopo tre giorni di malattia. La signora pone l’ex-voto per la grazia ricevuta; il marito per ringraziare il Signore di avergli tolto tale occasione di peccato e aver concesso il pentimento a tale donna. Il marito offre all’Amore Misericordioso il necessario per far ardere per un anno, altre 12 candele.

04/03/1959
Sono offerti all’Amore Misericordioso altri quattro ex-voto per grazie ricevute. Primo fra tutti è quello offerto dalla Rev.ma Madre per la guarigione miracolosa da artrite deformante, alle ginocchia, nel maggio 1956. Poi ancora è una nostra Suora, Suor Aurora di Gesù, che offre un ex-voto per la guarigione della cognata Maria Pilar De Zuloaga. Un terzo è offerto dalla sig.na Germana Bianchini di Collevalenza e un quarto dalla Famiglia A. V. di Assisi.

05/04/1959
Un nostro seminarista C. V., insieme con la mamma offre all’Amore Misericordioso un Ex-voto per essere stato guarito miracolosamente nel 1957 dalla poliomelite che lo aveva paralizzato alle gambe e al ventre.

08/04/1959
La sig.ra T. B. offre all’Amore Misericordioso un ex-voto per lo scampato incidente stradale di suo marito.

23/04/1959
Cinque giorni fa la Madre mi ha detto che circa un mese o due fa, il Signore l’ha portata in bilocazione in Alta Italia per assistere una signora nel parto. La Madre attende che questa signora venga a portare un ex-voto. Mi dice la Madre che non sa il nome della signora, che il parto fu difficile perché il bambino non presentava la testa, che senza l’intervento del Signore sarebbe stato mortale per la mamma e per il figlio. La signora era sola in casa con una domestica incapace di tutto. La Madre mi dice che in tutta la sua vita il Signore, ha voluto che si trovasse in casi simili 6 (sei) volte; una volta in treno.

29/04/1959
La Signora M. De C. offre un ex-voto all’Amore Misericordioso per la guarigione del marito dott. Ulisse.

01/05/1959
La Signora M. M. di Salerno offre un ex-voto all’Amore Misericordioso per grazia ricevuta.

07/07/1959
La sig.ra O. F. in M. di Roma offre un ex-voto all’Amore Misericordioso.

26/07/1959
La fam. Della Bina Alberto di Assisi e Suor Genoveffa A.A.M. offrono due ex-voto all’Amore Misericordioso. Ci sentiamo particolarmente commossi perché il Signore abbia concesso una nuova grazia ancora a un membro della nostra Congregazione, a una nostra Consorella.

27/07/1959
La Madre mi dice che qualche sera fa, un venerdì, stava in camera a fare la «portinaia», con Nostro Signore, cioè a riferirgli e a pregarlo per quanti in quel giorno si erano rivolti a Lei; mentre stava così pregando, le apparve Gesù e le disse: «Di tutti questi va bene, senti che adesso ti stanno chiamando?». Ciò detto, la Madre si trovò nella stanza di un giovane, in gravissime condizioni per un’infezione intestinale. La Madre toccò, questo giovane, nessuno dei presenti la vide, ma tutti avvertirono un grande profumo: «Mamma» disse il figlio« senti che profumo?» Così la mamma, il babbo e altre persone. Erano al 3° giorno della Novena; il figlio fu improvvisamente e completamente guarito. La Madre non ricordava il nome: si tratta di D. B. Luigi, di 22 anni, figlio di Alberto, abitante ad Assisi. Erano le 19,30 quando la Madre si trovò nella camera del malato e questi sentirono il profumo. Il 26 luglio i genitori hanno offerto un ex-voto (40) all’Amore Misericordioso.

21/02/1960
Parlo con la Madre dell’ex-voto portato, oggi, da M. S. (n. 70) per la guarigione della moglie. La Madre aggiunge questi particolari: i due sposi si volevano tanto bene ed erano veramente buoni e cristiani; per loro la Madre aveva pregato, perché potessero dare tante anime buone e fossero incoraggiati ad avere fede nella Provvidenza. Dopo il primo parto, la mamma era restata come imbambolata. Alle tante preghiere insistenti della Madre, il Signore rispose che quando fosse venuta, le passasse una mano sul viso e sulla testa, dove le dava dolore. La malata venne e la Madre fece quanto il Signore le aveva detto; nella loro semplicità né il marito né la moglie si accorsero di niente, ma quando uscirono la Madre aveva già la conferma della guarigione. Per simulare tutto le ordinò un po’ di the con limone per alcuni giorni.

03/04/1960
Pellegrinaggio al Santuario di circa 150 fedeli della Parrocchia di S. Barnaba a Roma, guidati dal parroco Padre Vincenzo Clerici, pavoniano. Molti dei pellegrini ricordavano la carità della Madre nella loro parrocchia in Via Casilina al tempo della guerra, dei bombardamenti, della "tessera" per mangiare, ecc.
S. E. Mons. Ilario Alcini consacra nel Santuario le mense di due nuovi altari laterali in marmo, benedice un tabernacolo, consacra due nuovi calici. Mons. Novarese ci porta la notizia che il Santo Padre ha concesso l’Indulgenza Plenaria ai pellegrini che verranno al Santuario, da potersi lucrare alle solite condizioni una volta al giorno dai pellegrini che verranno almeno in tre, una volta all’anno a chi visiterà il Santuario da solo. La firma di concessione porta la data del 25 marzo, Annunciazione della Madonna: appena una settimana dopo che era stata chiesta! La bambina B. Anna Maria di Perugia offre un ex-voto all’A.M.

29/04/1960
Accompagno la Madre all’orto, dove stanno lavorando per la trivellazione del pozzo. Sono con il pozzo a 75 mt. di profondità ed ora stanno lavorando a sistemare all’esterno tutta la terra estratta. Preparano il posto per i nuovi tubi da 230 mm. che devono arrivare da Verona e con i quali si proseguirà la trivellazione. La Madre sta seduta, sotto la tenda su una delle casse dei ferri, e mi parla dell’ex-voto portato ieri, il n. 79, da B. G., per il nipote Guiglielmino. Il bambino da tanti anni era affetto da bronchite asmatica e non aveva trovato una cura che gli togliesse il male. Dopo cinque anni di malattia, il nonno si rivolse alla Madre e, la Madre gli consigliò la Novena all’A.M. e l’assicurò che avrebbe pregato anche essa: era il 2 novembre 1959. A casa tutti fecero la Novena. Durante questo tempo (la Madre aveva l’impressione che fosse in carnevale, ma non ho insistito perché precisasse la data) il bambino, frequentando la scuola presso le Suore, un giorno chiese alla Suora di uscire per andare al gabinetto. Invece di andare al gabinetto che era lì fuori della sala, salì tutte le scale, fino al quarto piano e da lassù si affacciò sulla tromba delle scale, perdette l’equilibrio e cadde precipitando i quattro piani, più il piano seminterrato. Dalle Suore fu ritrovato laggiù, seduto sopra un tavolino di faesite, senza la più piccola ammaccatura o scalfittura. La Madre mi dice che in quei giorno si trovava in camera perché tanto dolorante e d’improvviso si trovò in fondo a quella tromba di scale, aspettò qualche attimo senza sapere che cosa avesse dovuto fare, quando si vide cadere quel bambino. Istintivamente stese le mani, lo prese e lo adagiò sopra quel tavolo di faesite, non sa con che forza lo abbia potuto sorreggere ed ebbe anche l’impressione che il tavolino si afflosciasse come un soffice materasso.

08/05/1960
Il sig. S. A. di Todi offre un ex-voto all’A.M. per la improvvisa scomparsa di un tumore allo stomaco.

21/08/1960
La sig.ra F. C. di Canonica offre un ex-voto all’A.M. Per gratitudine ha offerto il viaggio in pullman a quanti volevano accompagnarla al Santuario in pellegrinaggio.

VITA DEL SANTUARIO - Padre Gino - 27 OTTOBRE 1962
È la festa dell’adorabile ed adorato Titolare del Santuario, dell’Amore Misericordioso. A questo Re d’amore hanno reso omaggio moltitudini di fedeli provenienti dalle più svariate parti d’Italia. La folla della sera è stata qualcosa di imponente. Erano sudditi, figli che venivano a protestare obbedienza e sottomissione al Re, al Padre. La presenza dei Vescovi e del Cardinal Gracias ha dato splendore alla celebrazione. Ha iniziato il Padre Generale dei Figli dell’Amore Misericordioso a dare alla celebrazione del Divin Sacrificio particolare risalto.

È seguita la S. Messa dello Ecc.mo Mons. Fustella, Vescovo diocesano, il quale ha pronunciato una omelia, che, come potrete costatare in altra pagina di questa Rivista, è veramente completa come trattazione sull’Amore Misericordioso.

Quando ha celebrato in rito armeno il Santo Sacrificio il venerando Vescovo Mons. G. B. Apcarian i fedeli hanno gustato e veduto come sia bello fraternizzare con gente che viene da lontano e che in altra maniera esprime i sentimenti propri al buon Dio. Il discorso pronunciato in perfetta lingua italiana è stato una glorificazione di Cristo Re considerato Re di amore e di misericordia.

Intanto arrivava alla vicina stazione di Massa Martana l’Em.mo Principe di S. Romana Chiesa il Sig. Card. Valerian Cracias, Arcivescovo di Bombay in India. Erano ad accoglierlo i Superiori Maggiori dei FAM insieme a numerosi fedeli di Villa San Faustino, guidati dal Sig. Abate Don Telesforo Angeli, che ha rivolto al Cardinale parole di saluto, calde di sentimento. All’arrivo del corteo di auto formatosi per scortare il Cardinale, il tempo, momentaneamente imbronciato, si è rasserenato. Ai Padri hanno fatto seguito le Suore con la Madre Fondatrice e tutti gli Apostolini. I pellegrini da quel momento hanno seguito il Card. Gracias con ammirazione ed affetto.

Presente Sua Em.za, ha celebrato l’Arcivescovo di Benevento Mons. R. Calabria. Il calore di quel cuore di Vescovo si è riversato sui fedeli, che gremivano il tempio. Devozione di Celebrante, eloquenza di Oratore sacro. Mons. Calabria non sarà facilmente dimenticato qui a Collevalenza. Ha ripreso la parola poi nel pomeriggio tra una Messa vespertina e l’altra, dando bellissime idee di profonda pietà attinte dagli atteggiamenti e dalle parole del Divin Crocefisso: espressioni sublimi di amore infinito e perciò misericordioso.

Stiamo abituandoci a vedere strapieno il Santuario, ma ogni volta ci fa più impressione. Mentre celebrava e parlava il Cardinale una massa compatta di fedeli si pigiava in maniera tale da far sembrare necessaria la compenetrazione dei corpi. Il disagio sarebbe stato giustificato. Invece i volti sereni e soddisfatti mostravano con quanto amore ognuno avesse cercato quell’incontro con Gesù ai piedi del suo altare.

Il discorso del Cardinale è stato seguito con ammirazione tale che in un momento mi è sembrato che tutti lo seguissero quasi con curiosità. È stato interessantissimo tra l’altro il cenno alla sua India, alla sua Bombay e particolarmente caloroso l’annuncio del Congresso Eucaristico Internazionale che vi si celebrerà nell’autunno del 64. Ci siamo tutti intesi solidali con questo grande apostolo dell’India, capo spirituale dei 6 milioni di cattolici indiani su una popolazione di oltre 500 milioni di induisti in genere molto praticanti e quindi più difficili a convertirsi.

Intanto, sotto il fuoco della vivissima luce delle lampade degli operatori della Radio-TV, l’Ostia santa brillava, Amore Misericordioso, nelle mani del Cardinale abbronzato, mentre risplendeva la Porpora Romana e le diverse tonalità di rosso ravvivavano il presbiterio, l’altare, il Crocifisso. Ceri rossi, gladioli rossi, garofani rossi, sfondo rosso di padouck, tutto sembra macchiato dal Sangue preziosissimo dell’Agnello Divino; le Sue piaghe aperte versano abbondantemente su tante anime devote, infuocandole dell’amore.

«Padre, il Santuario è piccolo e mi sembra che stiate facendo piccolo anche quello in costruzione» mi hanno detto. Non sono in grado di giudicare, ma debbo dire che mi ero accorto da me che erano piccoli anche i piazzali adiacenti e il salone dei pellegrini. Di questo passo..., ma Dio vede e provvede.

VITA DEL SANTUARIO - Padre Gino - GIUGNO 1964
Per quanti giorni troveremo sulla porta del Santuario il cartello «Chiuso per restauri»? La sollecitudine dell’Impresa Salici ci restituirà il piccolo Santuario con una tonalità più calda; lo stanno infatti rivestendo di mostrine di mattoni a posto dell’intonaco. Poche settimane di lavoro; intanto in una cappellina si proseguono cerimonie e devozioni.

VITA DEL SANTUARIO - Padre Gino - LUGLIO 1964
Abbiamo subito cominciato a provare le ristrettezze di chi dalla propria casa si trasferisce in un attendamento provvisorio. Il Santuario è in restauro e giorno per giorno si fa più bello con le pareti rivestite in mattoni e le porte in mogano. Gli ultimi gruppi che videro il Santuario con il vecchio stile furono quelli che vennero a fine giugno: il 23 le bambine che stanno a Roma con le Ancelle dell’Amore Misericordioso e quelle che stanno presso il Santuario della Addolorata di Castelpetroso (Campobasso).

… Nel pomeriggio del 26 altri da Terni invadono Casa e Santuario. Il Crocifisso dell’Amore Misericordioso è stato scoperto. Non essendoci gli operai che lo potrebbero impolverare è bene che la gente lo possa fissare anche se da pena entrare nel Santuario dove mucchi di mattoni, calce, carrette, palcature sembra che gli abbiano cambiato i connotati.

Ora il piccolo è stato messo a posto e il grande Santuario sta venendo su con una maestosità imponente. Le espressioni di meraviglia dei visitatori dicono che verrà fuori una cosa degna del più buono, del più amabile dei padri, dell’Amore Misericordioso ed infinito di Gesù.

Il 28 sera si sono accesi per la prima volta tutti i ceroni posti nei nuovi candelabri lungo le pareti del piccolo Santuario. Era una festa di fiammelle, una fiaccolata fra il materiale da costruzione ed il calcinaccio. Il tabernacolo è vuoto e coperto da un drappo, l’Amore Misericordioso ancora è stato scoperto per l’occasione. Alle ore 21 arrivano dalla Casa della Giovane tutte le giovanette. Qualcuna è col grembiule azzurro da lavoro. Un canto, una preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice per acquistare l’indulgenza plenaria, poi mentre si canta ancora ho il piacere di distribuire a ciascuna il volumetto del Santo Vangelo.

VITA DEL SANTUARIO - Padre Gino - SETTEMBRE 1964
Posso cominciare a raccontarvi quello che c’è stato il 30 settembre? Ciò che è ultimo in ordine di tempo non sempre è ultimo nell’importanza. Gli amici sanno che il 30 settembre ricorda l’inizio del Santuario: questo ha solo cinque anni di vita. Ricordiamo tutti la giornata del 1959, rivediamo il Vescovo di allora, Mons. De Sanctis aspergere con acqua benedetta l’immagine dell’Amore Misericordioso, ci sembra ancora di udire la sua voce calorosa e ormai stanca che incoraggiava ad andare verso Gesù. In cinque anni se ne è fatta di strada.

L’Amore Misericordioso incede lento e solenne, amabilissimo. Le deboli spalle della Madre Fondatrice sostenuta dalla Grazia, sostengono il peso della Croce. Ella indica a tutti il Crocifisso come unica speranza di salvezza. Si vede che lo sa indicare, perché moltissimi scoprono in Gesù, che già conoscevano, ma che non avevano compreso, il dolce amico, il fratello premuroso, il padre buono e comprensivo.

... Durante la Messa un carissimo amico si domandava come mai ora l’immagine dell’Amore Misericordioso gli piacesse più di prima. Ora gli sembrava più dolce, più espressivo di prima. «Adesso, Dottore, abbiamo nel Santuario l’originale, mentre prima avevamo una copia».

È arrivato il 21 ed è stato collocato il 26. Una meraviglia!

È un’immagine che ispira devozione e confidenza. Gesù oggi più che mai ci vuole presentare la sua benignità e umanità, vuol convincerci che mai si è disinteressato di noi, ma ci ama teneramente. Nella donazione del Calvario, eccolo lì, che doveva fare di più e non lo ha fatto? Ed ora non segue tutti e li benefica? Non compatisce e consola? Non si interessa?

Guardalo, parlaci soprattutto nell’incontro eucaristico e poi rispondi.

…. Siamo protesi ora verso la festa dell’Amore Misericordioso del 25 ottobre.

La domenica precedente che cade nella novena in preparazione alla festa avremo il Primate del Cile S. Em.za il Sig. Cardinale Silva Henriquez Raul. Poi il giorno 25 verrà il Primate del Venezuela S. Em.za il Sig. Cardinale José Humberto Quintero. Si aggiungerà il Vescovo di Cracovia (Polonia) S.E. Woytila, il Vescovo di Darwin (Australia) S.E. Oloughlin.

E l’Amore Misericordioso viene glorificato. Sono occasioni solenni che non debbono rimaner sole. «Santificate e glorificate il Signore nel vostro corpo», da qui il funzionamento di tanti piccoli santuari all’Amore Misericordioso quante sono le anime che lo accolgono e lo attendono con amore, con rettitudine nella santità della vita.

VITA DEL SANTUARIO - Padre Gino - OTTOBRE 1964
…. Quando Dio ha voluto, forse un pochino più tardi, sono arrivati gli Ecc.mi Mons. Karol Voityla, Arcivescovo Metropolita di Cracovia (Polonia) Mons. Bereciartua Balerdi, Vescovo di San Sebastián (Spagna), Mons. Lebrun, Vescovo di Autun e quindi di Paray le Monial.

La Messa grande è stata celebrata da Mons. Berechardua Balerdi con la devota assistenza del Cardinale e di tutti i Vescovi. Al Vangelo ha parlato con stoffa di martire sereno e deciso Mons. Karol Woityla. È un incanto udire queste persone piene di Dio fino all’orlo. Il tono paterno, con una lingua italiana impeccabile, il Metropolita polacco ha inneggiato a Cristo Re, all’Amore del Re.

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ultimo aggiornamento 30 marzo, 2009