Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …

Amare non potrà limitarsi soltanto al compiere opere di assistenza e soccorso ai bisognosi; il comando "come Io ho amato voi" (Gv 14, 34) rende necessario, perché l’amore sia completo, assumere lo stesso sguardo misericordioso che Dio ha per ogni creatura umana, arrivare a guardare tutti come Dio guarda e imitare il Suo cuore di Padre, il Quale, come afferma Gesù ai suoi contemporanei in un contesto semidesertico nel quale ogni goccia d’acqua è il bene più prezioso: "Fa piovere sui buoni e sui cattivi" (Mt 6,45).

L’umanità è, quindi, una famiglia di "fratelli" da amare e dai quali lasciarsi amare e il dono dell’acqua, così tanto umile da essere trasparente e sembrare un nulla, eppure così assolutamente indispensabile ad ogni vita, continua a ricordare e a ripeterci silenziosamente l’amore appassionato che Dio ha per ciascuno di noi.

Mettere in dubbio tale amore del Padre, è autocondanna all’aridità e ad una vita di stenti. Affidarsi e continuare a cogliere il Suo amore riconoscendolo in ogni avvenimento e perfino nel semplice segno dell’acqua, discreto e sommesso, ma efficace in quanto necessaria, è fonte e causa di forza e sostegno.

Sapere di essere amati è l’unica esperienza che può dare senso alla vita, al punto da rendere capaci di volere, a propria volta, donare qualcosa dell’amore ricevuto.

Perché l’Amore, come l’acqua che viene dal cielo, deve diffondersi, riversarsi e imbevere di sé quanto incontra fecondando e rinnovando, prima di ritornare alla sua inesauribile Sorgente.

"Chi ha sete venga a Me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno." Questo Gesù disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui" (Gv 7, 37-39).

Maria Antonietta Sansone

Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te

Nel 2011 mia suocera venne ricoverata d’urgenza per il sospetto di due tumori al colon e ci avvisò perché, prima di essere operata, mia moglie potesse raggiungerla. Nel partire per andare da lei, portai con me tre damigiane di Acqua del Santuario dell’Amore Misericordioso che, appena arrivati, le abbiamo fatto bere ogni giorno.

Dal giorno successivo al nostro arrivo, il medico che avrebbe dovuto operarla disse che l’operazione era sospesa e che aveva bisogno di ulteriori accertamenti, perché i due tumori del colon non si vedevano più e consigliò il ricovero presso un altro specialista nel capoluogo.

Questi operò e nell’intestino trovò solo un grosso polipo di natura infiammatoria e non tumorale che era stato causa di una invaginazione del colon così grave che il dottore disse di non aver mai visto prima. Sono passati quasi due anni e mia suocera sta bene.

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 11 giugno, 2013