La lettera

 

La pazzia di Dio

Carissimo,

guardo l’altare, questa grande Ostia bianca, l’Ostensorio esposto al mistero.

Che possiamo dirti, o Signore?

Liberaci dall’abitudine, che non ci fa capire, che non ci fa trasalire di gioia, di felicità.

Scardina la monotonia, la noia, la vecchiaia del nostro credere.

Dacci, o Gesù, un cuore nuovo che abbia il desiderio della tua pazzia!

D’altra parte, che si può dire di te?

Sì, una cosa si può dire: sei stato, sei un pazzo!

Sei un pazzo! Assumo tutta la preoccupazione del Vangelo: «Gesù entrò in una casa, si radunò tanta folla, non si poteva neppure mangiare... allora i suoi andarono a prenderlo, dicevano infatti: "È fuori di sè" ».

Sì, o Gesù, sei fuori di te!

Anzi, tutti voi – Padre, Figlio, Spirito Santo – siete fuori di mente, siete pazzi!

Pazzo il Padre, quando, felice, onnipotente, per i fatti suoi, ha deciso di creare l’uomo.

Crea per la felicità dell’uomo... ma l’uomo dice di no.

Pazzo tu, o Gesù, quando sei venuto sulla terra, per incontrare l’uomo, per salvarlo, e sei stato crocifisso dall’uomo... ma chi te lo faceva fare?

Pazzo lo Spirito, quando, nella sua potenza, tu, o Gesù, continui ad essere sulla terra, in mezzo a noi, sul nostro cammino.

 

Nino Barraco

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ultimo aggiornamento 18 dicembre, 2019