Seguire la missione affidata da Dio a Madre Speranza

La biografia alla quale mi sto riferendo consente, poi, di seguire passo passo la realizzazione della missione affidata da Dio a Madre Speranza. Il dossier presentato alla Congregazione delle Cause dei Santi non ha ovviamente per oggetto lo studio particolareggiato del carisma ricevuto dalla Famiglia dell'Amore Misericordioso(1). Tuttavia, esso emerge dappertutto nel dossier, perché la vita della Madre non è altro che il compimento di quella precisa volontà di Dio da Lei percepita in un primo momento e successivamente messa in pratica fino all'ultimo istante della sua esistenza su questa terra. Alla dimensione istituzionale di questo carisma, vale a dire alla fondazione di due Congregazioni religiose, approvate dall'autorità della Chiesa, si aggiunge inscindibilmente la dimensione personale, cioè, la vocazione di tanti Figli e di tante Figlie, chiamati a continuare e a perpetuare nel tempo la missione affidata alla Madre.

Parlando in termini generali, si può dire che, in molte occasioni, il carisma fondazionale si manifesta al Fondatore o alla Fondatrice in forma di un abbozzo, che, con l'impulso della grazia, in continuità con la percezione iniziale e contando sempre sull'obbedienza della fede di colui o di colei che è stato scelto come strumento, acquista con il tempo contorni sempre più precisi, per rimanere infine delineato in maniera indelebile. Con un'immagine forse non molto originale e per forza limitata, potremmo dire che in molti casi la realizzazione pratica di un carisma assomiglia ad una montagna parzialmente coperta da nuvole, fra le quali appena s'intravvede la cima, fino a quando esse non si dileguano poco a poco e la cima stessa si staglia sull'azzurro del cielo in una giornata trasparente.

Pertanto, il carisma, ossia lo spirito vissuto dalla Serva di Dio e trasmesso in eredità ai suoi Figli e alle sue Figlie, dev'essere considerato da due punti di vista, che si rivelano complementari: esso può essere esaminato, in primo luogo, nel suo sviluppo concreto, seguendo i diversi momenti della sua realizzazione pratica, vale a dire concentrando l'attenzione sul modo in cui esso si è manifestato nel tempo attraverso le parole e le opere intraprese dalla Fondatrice; in secondo luogo, può e dev'essere studiato così come appare plasmato e sancito dall'Autorità della Chiesa mediante l'approvazione dei due Istituti.

Ho detto che questi due approcci sono complementari, ma aggiungo ora che il primo, e cioè la considerazione dello sviluppo del carisma nella sua concreta messa in pratica, è fondamento necessario del secondo (vale a dire, dello studio del carisma così come appare plasmato oggi), che, altrimenti, verrebbe ridotto all'autopsia eseguita su un corpo senza vita.

Uno dei beni più importanti, fra i tanti provenienti dalla causa di canonizzazione di una Fondatrice e dal lavoro di ricerca che essa comporta, è appunto la messa a fuoco del carisma così come lo stesso si è andato manifestando, nel corso del tempo, nelle parole e nella vita della medesima Fondatrice.

In riferimento concreto alla causa di Madre Speranza, consentitemi di rendervi partecipi di una mia riflessione personale: mi è parso di apprezzare che, in una percezione sempre incentrata sull'Amore Misericordioso, la grazia di Dio ha spinto la Fondatrice, durante i primi anni, in un senso che oserei chiamare antropocentrico od orizzontale, vale a dire, l'ha portata verso la realizzazione di opere di misericordia tendenti ad esprimere e a rendere tangibile la Misericordia che il Signore ha per gli uomini. Ricordiamo a questo proposito gli inizi a Madrid con le ragazze povere, l'accoglienza di orfani di guerra a Bilbao, l'assistenza di tante persone bisognose in Via Casilina, durante i bombardamenti di Roma e nell'ambiente di penuria nel corso della Seconda Guerra mondiale. Poi, gradualmente, si è manifestata la dimensione teocentrica o verticale: avvicinare gli uomini all'Amore Misericordioso di Dio e rendere gli stessi uomini partecipi non già della misericordia, ma della sua fonte inesauribile: la corrente di Amore Misericordioso parte da Dio e viene accolta dagli uomini mentre le opere di misericordia sono segno e manifestazione adeguata di questo Amore di Dio. Se mi si chiede ora di segnalare quali sono, a mio parere, i momenti salienti di questa manifestazione della dimensione verticale, penso di poterli individuare nella fondazione dei Figli dell'Amore Misericordioso e, a coronamento dell'edificio, nella costruzione del Santuario nel quale ci troviamo ora. Non si è trattato, dunque, di evoluzione di un carisma, ma di sviluppo organico e manifestazione graduale dello stesso, fino ad apparire in maniera totalizzante. Lo apprendiamo dalle parole con le quali la Madre stessa descrive la sua missione:

"Io sono la "portinaia" del Signore e voi dovete pregare affinché io, ogni giorno, Gli presenti bene tutte le necessità che le persone mi confidano e affinché ottenga da Lui tutto quello di cui le famiglie hanno bisogno. Pregate perché sia una "portinaia" fedele al Signore e compia sempre ciò che Lui desidera"(2).

Resta quindi scolpito il carisma, nella sua completezza e nelle sue due dimensioni inscindibili e necessariamente complementari, alle quali possiamo applicare le parole che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha scritto in riferimento a tutta la Chiesa nell'Enciclica Dives in misericordia: Quanto più la missione svolta dalla Chiesa si incentra sull'uomo, quanto più è, per così dire, antropocentrica, tanto più essa deve confermarsi e realizzarsi teocentricamente, cioè orientandosi in Gesù Cristo verso il Padre (n. 1).

Su questa base sarà possibile un continuo approfondimento del carisma fondazionale di Madre Speranza ed un fruttuoso rinnovamento non già delle strutture, ma delle persone, in armonia con quanto stabilito dal Concilio Vaticano II: fedelmente si interpretino e si osservino lo spirito e le finalità proprie dei fondatori, come pure le sane tradizioni: tutto ciò costituisce il patrimonio de ciascun istituto(3). Infatti, sia a livello di governo della Famiglia dell'Amore Misericordioso sia nella vita di ciascuno dei suoi membri, è evidente che lo spirito della Fondatrice debba essere punto continuo di riferimento, oggetto di meditazione, segno di autenticità e condizione di efficacia nella risposta di ciascuno alla propria vocazione. Lo stesso Concilio auspica che tutti gli istituti religiosi abbiano in ogni modo a crescere e a fiorire secondo lo spirito dei Fondatori(4).


(1) Cfr. in generale la voce Carisma, in Diccionario teológico de la vida consagrada, Madrid 1989, specialmente pp. 150-158.

(2) Parole di Madre Speranza ad un gruppo di malati pellegrini al Santuario il 30 settembre 1959, citate da M. BERARDI, Di generazione in generazione, in L'Amore Misericordioso 21 (IX/1993), p. 38.

(3) CONC. VAT. II, Decr. Perfectae caritatis, n. 2/b; cfr. CIC, can. 578.

(4) CONC. VAT. II, Cost. Lumen gentium, n. 45/a.