STUDI
 

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Mass Media,
ateismo e secolarizzazione
Prof. sa Annamaria Sancricca

 

Dio, signore della pace

 

 

 

“Testimoniare Dio Padre è la risposta cristiana all’ateismo” ha detto il Papa Giovanni Paolo II nell’Udienza generale del 14 aprile scorso. E invitava a riflettere come “L’epoca contemporanea ha conosciuto forme particolarmente devastanti di ateismo “teorico” e “pratico”. Soprattutto si rivela rovinoso il secolarismo con la sua indifferenza nei confronti delle questioni ultime e della fede: esso, di fatto, esprime un modello di uomo totalmente sganciato dal riferimento al Trascendente”
Anche la Redazione della nostra Rivista, a cominciare da questo numero, vuole offrire una serie di riflessioni sul tema (N.d.R.).
La Pace e la Guerra

Con l’escalation in tutta l’area del Medio Oriente viene veramente da chiedersi se questo anno giubilare non sia una festa di odio e di morte dentro la terra di Gesù, il quale ha detto: “Non sono venuto a portare la pace, ma una spada!”, cioè la guerra (Mt. 10,34). I fatti di questi giorni sono un omaggio alle sue parole...!? Gesù si contraddice, oppure nella sua bocca le parole “pace” e “spada” (guerra) vogliono dire altre cose?
Pace è “tranquillitas ordinis”; è l’ordine che genera tranquillità, armonia, verità, giustizia equilibrio e bellezza. Ma l’ordine cos’è? l’ordine di chi? e in chi l’ordine genera tranquillità? Domande legittime.
In questo contesto, intendiamo l’ordine come categoria dello spirito; esso è “l’espressione di una volontà nei rapporti da superiore a subordinato” (Cfr. Diz. Lingua Ital. Devoto-Oli). L’ordine dunque è Dio, perché Dio è il Creatore dell’Universo, è l’Armonia, la Bellezza, la Verità, la Giustizia e la Carità.
Noi creature, lo si accetti o no, siamo soggette all’autorità di Lui in virtù del nostro rapporto creaturale; siamo protagonisti – oppure decidiamo di non esserlo - di un preciso progetto di Dio sul mondo; siamo compartecipi dei Suoi attributi, così come il figlio porta in sé il bagaglio genetico di chi lo ha generato. La pace, “tranquillitas ordinis”, è dunque lo stato primordiale dell’essere dell’uomo che, però, il peccato originale ha scombinato e compromesso irrimediabilmente, deponendo nel suo cuore, accanto alla nostalgia dell’ordine, il seme della guerra.
La guerra, al contrario dell’ordine, è confusione, bruttezza, menzogna, gelosia, invidia, odio, ingiustizia ed egoismo; ciò che Madre Speranza definisce “il turbinio delle passioni”. “…è molto necessario mortificare i nostri sensi e fuggire la superbia. Questa ci crea tante difficoltà nella fede e nel rapporto con gli altri. Vorremmo non avere bisogno di nessuno e a volte quasi ci costa fatica ammettere gli insegnamenti della fede; o, almeno, ci permettiamo di sottometterli alla critica e all’interpretazione della nostra ragione. […] La superbia distrugge la pace, la concordia e la carità”.
La guerra allora è dentro ciascuno di noi e pensare di combatterla all’esterno di noi stessi è illusione e insipienza. Certo, le guerre che si combattono con le armi sono il riflesso e la somma delle guerre che scoppiano dentro ciascuno di noi e di cui, forse, non ci rendiamo conto, ma bisogna pur prenderne coscienza.

I Mass Media e la “spada” portata da Gesù

La mentalità diffusa dai mezzi di comunicazione di massa ci ha convinto che esercitare la libertà vuol dire dare libero sfogo agli istinti, ai desideri, alle opinioni personali, ai giudizi, alla volontà di potenza; chi non si comporta così è un “bigotto”. I fatti di questi giorni avvalorano tale idea di libertà...!?
Seguire Gesù non è scelta che dà prestigio; la spada a cui fa riferimento Gesù è la guerra del dominio di sé, del servizio, del dono gratuito, dell’umiltà e di tutte quelle virtù cristiane che non trovano più cittadinanza nella nostra società, ma sulle quali si fondano la verità della vita di relazione e la solidarietà umana, quella solidarietà tanto predicata dai mass-media.
Per vivere la pace bisogna dichiarare guerra all’orgoglio e all’insensato protagonismo che ci portiamo dietro da sempre, quale eredità e conseguenza del peccato. “Io vi esorto – avverte Madre Speranza - a rivestirvi di umiltà, di carità, di modestia e di pazienza. Tenete ben presente che l’anima orgogliosa è incapace di elevarsi alle altezze della carità di Dio”

La Pace … anche dono di Dio

La pace, che è “tranquillitas ordinis”, soprattutto interiore, si può conseguire se si è capaci di gestire, con equilibrio e saggezza, le passioni che si agitano dentro di noi. Queste, di per sé, non sono né buone né cattive; piuttosto l’uso che se ne fa rende liberi oppure schiavi di esse.
Il peccato originale, nel ferire la natura umana, ha indebolito la nostra volontà, ci ha resi fragili, ma la grazia ci rende capaci di ricostruire dentro di noi quell’ordine originario a cui eravamo stati destinati da Dio. La pace dunque, a livello personale, è combattimento spirituale - dice Gesù - “Non sono venuto a portare la pace, ma una spada!”, e diventa combattimento collettivo se consideriamo il problema a livello sociale.
Ma non è tutto..!
La capacità di dominio di sé è la condizione per giungere alla pace, che è, soprattutto, dono di Dio che vuole il nostro bene, che, sempre e in ogni momento della nostra vita, ci raccoglie nel suo grembo come “un padre e una tenera madre”. Ci segue costantemente; si interessa delle nostre piccole cose; conosce i nostri limiti e, soprattutto, la devastazione che ha operato e continua ad operare dentro di noi il peccato.
Se la pace è dono, insieme all’impegno personale, è qualcosa che va chiesto nella preghiera, con insistenza e convinzione, consapevoli che vivere la pace significa dire “sì” alla volontà di Dio; rispondere “subito” e con “generosità” al progetto di amore, perché il Suo Regno cresca e si propaghi in tutti gli angoli della terra.

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ultimo aggionamento 27 aprile, 2002