DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

Voce del Santuario

Ottobre 2000

 

 

 

 

 

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Il Giubileo della madre

“Il Giubileo del Figlio è anche il Giubileo della Madre”. Lo ha sottolineato con forza Giovanni Paolo II nell’omelia della Celebrazione eucaristica in Piazza S. Pietro il 24 settembre, in occasione della conclusione del XX Congresso Mariano Internazionale. Tale Congresso si è svolto dal 15 al 24 settembre e aveva come tema: “Il mistero della Trinità e Maria”. È nel seno di Maria che il Verbo si è fatto carne. Lei ci introduce nel mistero trinitario, comunicandoci la sua originalissima esperienza di Madre di Dio, Figlia prediletta del Padre (“Eccomi, sono la serva del Signore”) e Sacrario dello Spirito Santo che l’ha inabitata.
Noi che amiamo invocarla come Mediatrice, la preghiamo di introdurci maternamente in questo mistero di Amore Trinitario rivelatoci da Gesù.

Giovanni Paolo II, domenica 8 ottobre, in ginocchio davanti all’immagine della Madonna di Fatima, ha affidato alla Madre di Cristo il futuro della Chiesa e del mondo.
Lo ha fatto insieme con circa 1.500 Vescovi convenuti da ogni parte del mondo per celebrare il loro Giubileo. Era la prima volta, dopo il Vaticano II, che tanti Vescovi si ritrovavano insieme. L’atto di affidamento del nuovo millennio a Maria non poteva avere maggiore solennità.
“Mentre volge al termine questo Anno Giubilare,
in cui Tu, o Madre, ci hai nuovamente offerto Gesù,
il frutto benedetto del tuo grembo purissimo,
il Verbo fatto carne, il Redentore del mondo,
risuona particolarmente dolce per noi questa sua parola
che a Te ci rinvia, facendoti nostra Madre:
“Donna, ecco il tuo figlio!”(...)
Ecco, dunque, i tuoi figli, raccolti intorno a Te,
all’alba del nuovo Millennio.
La Chiesa oggi con la voce del Successore di Pietro,
a cui s’unisce quella di tanti Pastori
qui convenuti da ogni parte del mondo,
cerca rifugio sotto la tua protezione materna
ed implora con fiducia la tua intercessione
di fronte alle sfide che il futuro nasconde. (...)
Vogliamo affidarti il futuro che ci attende,
chiedendoti d’accompagnarci nel nostro cammino. (...)
“Donna, ecco i tuoi figli!”.
Siamo qui, davanti a Te,
per affidare alla tua premura materna
noi stessi, la Chiesa, il mondo intero.
Implora per noi il Figlio tuo diletto,
perchè ci doni in abbondanza lo Spirito Santo. (...)
A Te, aurora della salvezza,
consegniamo il nostro cammino nel nuovo Millennio,
perchè sotto la tua guida tutti gli uomini scoprano Cristo,
luce del mondo ed unico Salvatore,
che regna col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen”.

Anche noi vogliamo metterci sotto la protezione di Maria e affidarci a lei come figli. Madre Speranza pregava: “Gesù mio, dì per me alla tua dolce Madre: «Ricevi questa figlia mia sotto la tua materna protezione; io te la raccomando con tutta l’insistenza del mio amore divino. Prenditi cura, Madre, di lei e presentala pulita, educata da te secondo il mio cuore»”.
La preghiera del Rosario, che ha alle spalle una secolare tradizione popolare, richiamata alla nostra attenzione il 7 ottobre, ci sollecita a meditare con Maria i misteri di Gesù e della Chiesa. Una preghiera contemplativa che pacifica il nostro spirito inquieto con parole della bibbia (prima parte dell’Ave Maria) e con l’accorata invocazione d’aiuto (seconda parte). Se ogni sera nelle famiglie si meditasse un brano del Vangelo e si recitasse il rosario, avremmo meno problemi e molta più pace.

 

Il Giubileo delle famiglie

Fra le celebrazioni giubilari tenute nel mese di ottobre, merita particolare ricordo il Giubileo delle Famiglie. Molte migliaia di famiglie provenienti dai cinque continenti hanno riempito Piazza S. Pietro Sabato 14 e Domenica 15 ottobre.
Ho avuto la grande gioia di parteciparvi con un gruppo di pellegrini e devo dirvi che sono state commoventi le testimonianze di alcune famiglie con bambini adottati e malati. Il Papa ha avuto parole coraggiose sul tema: “I figli: primavera della famiglia e della società”. Ha detto fra l’altro: “Non sono proprio i bambini a fare una sorta di “esame” ai genitori? Lo fanno non solo con i loro frequenti “perchè?”, ma con il loro stesso volto, ora sorridente ora velato dalla tristezza... con domande come queste: mamma, papà, mi volete bene? Sono veramente un dono per voi? Mi accogliete per quello che sono? Vi sforzate di fare sempre il mio vero bene?
Domande poste forse più con gli occhi che con le parole, ma che inchiodano i genitori alla loro grande responsabilità e sono in qualche modo per loro l’eco della voce di Dio... I bambini non sono forse già fin troppo penalizzati dalla piaga del divorzio? Quanto è triste per un bambino doversi rassegnare a dividere il suo amore tra i genitori in conflitto! Tanti figli porteranno per sempre il segno psicologico della prova a cui li ha sottoposti la divisione dei genitori. Voi, coniugi cristiani, siatene certi: il Sacramento del matrimonio vi assicura la grazia necessaria per perseverare nell’amore scambievole, di cui i vostri figli hanno bisogno come del pane... Non abbiate paura della vita! Proclamate insieme il valore della famiglia e quello della vita. Senza questi valori, non c’è futuro degno dell’uomo
”.
Domenica 15 ottobre il Papa ha affermato che l’unità della famiglia è un riflesso del “Noi” delle Tre Persone divine.

Scrivo queste cose perchè il nostro Santuario è impegnato da sempre sul fronte della famiglia. La Madre Speranza ha avuto particolare attenzione alla coppia e ai figli. Abbiamo avuto molte iniziative per Corsi di fidanzati, per attivare il Consultorio, per offrire momenti spirituali e ricreativi alle famiglie. Non possiamo non ricordare l’impegno in questo settore di P. Gino e Valeria, che ci hanno lasciato, ed ora di P. Aurelio Del Prado, Marina e Sr. Rifugio.
Vi preghiamo di partecipare alle varie iniziative da loro proposte e di presentarne voi stessi altre. Ci rendiamo conto che l’Amore Misericordioso vuole offrire qualcosa di essenziale per la famiglia di oggi, per sostenerla nelle gravi difficoltà che spesso ci vengono confidate, specialmente per superare la tentazione del facile divorzio. Certamente il futuro dell’umanità passa per la famiglia!

Giubileo della missione

Domenica 22 ottobre Giovanni Paolo II ha celebrato i 22 anni dell’inizio del suo Ministero di Pastore Universale della Chiesa. Coincideva con la Giornata Missionaria Mondiale. Chi più missionario di questo indomito evangelizzatore del nostro mondo?
Il suo Papato è sicuramente una delle grandi grazie del Signore alla Chiesa. Sempre sulla breccia, pur sotto il peso degli anni e della sofferenza, ha auspicato per il terzo millennio una rinnovata stagione missionaria. “L’impegno missionario scaturisce come fuoco d’amore dalla contemplazione di Gesù... è l’indice esatto della nostra fede in Cristo e del suo amore per noi”.
La Madre Speranza aveva un’ardente desiderio di portare ad ogni uomo il Vangelo dell’Amore Misericordioso di Dio. “Fa’, Gesù mio, che tutti gli uomini abbiano la fortuna di poterti conoscere come Tu sei e che tutti vedano in Te la vera immagine del Padre del figlio prodigo”. E sognava di inviare i suoi figli e le sue figlie dappertutto.
Madre Mediatrice e Padre Lucas sono attenti a promuovere le iniziative missionarie della Famiglia Amore Misericordioso, presente in varie nazioni del mondo.
Proprio domenica 22 ottobre tre consorelle della Provincia di Spagna, Suor Blanca, Coral e Encarnación, hanno raggiunto in Messico i Figli dell’Amore Misericordioso già presenti nella città di León da circa due mesi.

La nostra Famiglia cresce

Domenica 8 ottobre è stata per noi una circostanza storica: al Santuario 6 novizie hanno professato e sono diventate Ancelle dell’Amore Misericordioso. Si chiamano: Bindhu John, Sosamma Francis, Soli Lazar, Usha George, Luminita Cristiniuc e Giuseppina Viozzi. Le prime quattro sono del Kerala, nel sud dell’India. Sono le prime Ancelle indiane. Luminita è rumena e Giusy Viozzi italiana.
Il Vescovo di Quilon (India), S.Ecc.Mons. Joseph Fernandez che presiedeva la celebrazione, ha detto: sono i primi fiori dell’India sbocciati nel giardino della Famiglia dell’Amore Misericordioso.
Abbiamo goduto perchè il Signore sta benedicendo l’attività missionaria della Famiglia, specialmente il lavoro e il sacrificio non piccolo di quanti operano in condizioni non facili.
In quella circostanza erano presenti Mons Kayavil e P. Thomson, il parroco di Nanthirikal, dove da alcuni anni si è insediata la comunità della Ancelle dell’Amore Misericordioso.
All’offertorio della Messa le ragazze indiane hanno proposto una preghiera accompagnata dalla danza con il folkore tipico della loro cultura. Il momento culminante è stato quando tutte e sei, una per volta, hanno pronunciato la formula di consacrazione all’Amore Misericordioso, assumendo liberamente e responsabilmente l’impegno dei voti. Le letture proponevano temi coinvolgenti: “Ti farò mia sposa per sempre” (cf Os. 2,16-22). “Rivestitevi di sentimenti di misericordia” (cf Ef. Col. 3,12-17) e l’immagine del chicco di grano che, messo in terra, muore e porta molto frutto (cf Gv 12,24-26). I canti quanto mai opportuni: Vieni dal Libano, Here I am Lord, Creati per Te, Mettimi come sigillo...

Il 14 ottobre a Silverania (Brasile) il diacono Janio Carlos Mota è stato ordinato sacerdote. Padre Lucas è andato alla grande festa. E così sono ormai sette i confratelli brasiliani sacerdoti e circa 25 tra novizi, postulanti e aspiranti.

Il 15 ottobre alle ore 17 Padre Sante ha celebrato la sua prima Messa solenne in Basilica. È stata molto partecipata, un momento di gioia per tutta la Famiglia e per il Santuario, dove Sante ha vissuto tutti gli anni di preparazione.

Il 31 ottobre Cecilia ed Alina, due postulanti rumene, hanno cominciato il noviziato. Abbiamo pregato e gioito con le due sorelle, augurando loro di approfittare bene di questa ulteriore tappa che porta all’impegno dei voti religiosi.
Il gruppetto delle postulanti, dei postulanti e degli aspiranti a Collevaelnza è, come avrete notato anche voi, motivo di speranza. Sosteniamoli con la preghiera perchè siano il bel futuro della nostra Famiglia. Abbiamo fiducia che questi giovani provenienti da varie parti del mondo, ben formati nello spirito della Madre Speranza, testimonino il vangelo della Misericordia nelle diverse culture.
Tutto questo ci incoraggia a continuare nella nostra missione e chiediamo a voi di sostenerci, come Associazione Laici, come pellegrini, come amici e affezionati al Santuario e alla Madre. Non vi pare urgente portare l’Amore Misericordioso a tutti gli uomini?

Vorremmo chiedervi di collaborare con la vostra preghiera, con l’affetto e, se credete, anche con un contributo economico per sostenere le diverse attività caritative nelle nostre missioni.
La Famiglia dell’Amore Misericordioso sta portando avanti vari progetti: laboratori, dispensari, scuole, mense, aiuto a famiglie povere, ospedali, centro per handicappati, mantenimento di giovani in cammino vocazionale... Sono le opere di carità che secondo noi urgono. Se ci aiutate, vi ringraziamo. Di cuore chiediamo la ricompensa del Signore per i benefattori che già hanno donato.
Mi viene in mente una persona che ha offerto una bella cifra per sdebitarsi col Signore e non ha voluto lasciare l’indirizzo. Mi ha commosso per il gesto e per come l’ha fatto. Ho pregato che il Signore, a cui l’indirizzo è noto, la colmi con le sue grazie che non hanno prezzo!

I 35 anni della Basilica

Il 31 ottobre abbiamo festeggiato i 35 anni di vita della Basilica, consacrata appunto il 31 ottobre 1965 dal Vescovo Mons. Fustella e inaugurata dal card. Ottaviani, con la presenza di sessanta Padre Conciliari. Il Santuario ha la vita della Chiesa post-conciliare ed è uno dei segni della Nuova Evangelizzazione, suggerita dallo Spirito per i nostri tempi e ottimamente promossa da Giovanni Paolo II.
Abbiamo benedetto il Signore che ha ispirato a Madre Speranza questo Santuario di Collevalenza per cantare l’eterna misericordia. Facendoci voce di tutte le persone che sono passate al Santuario, abbiamo detto il nostro grazie e ci siamo impegnati a fare del nostro meglio per continuare il servizio di accompagnare i pellegrini nell’esperienza dell’Amore Misericordioso. Che il Signore perdoni le nostre pigrizie e tutto ciò che ostacola questa grazia di Gesù per gli uomini di oggi.
In questo stesso giorno abbiamo avuto qui circa 15 rettori dei Santuari dell’Umbria. È venuto con noi anche S. Ecc. Mons. Sergio Goretti, Vescovo di Assisi-Nocera-Gualdo, presidente della CEU. Ci siamo scambiati interessanti esperienze su ciò che avviene nei nostri santuari. Anche questo è un modo per aiutarci fraternamente ad essere più Chiesa e più attenti a fare meglio e in comunione. Abbiamo in mente di scambiarci delle visite per imparare gli uni dagli altri.

Pellegrini

Anche in ottobre i fine settimana e altri giorni particolari sono stati affollati: domenica 1 circa 700 persone; lunedì 2 altre 500; mercoledì 4 (S. Francesco) circa 1000 persone; sabato 7 circa 800, domenica 8 circa 1.500; sabato 14 e domenica 15 altre 1000; altrettante il 21 e il 22.
Segnalo alcuni gruppi provenienti dall’estero: da Taiwan (Cina) col Vescovo S. Ecc. Mons. Hualien, dalla Corea; dagli USA; dalla Germania, Svizzera, Francia, dalla Croazia e altre nazioni.
Da Camerino, guidati dal Vescovo, Mons A. Fagiani, sono arrivati 400 pellegrini; altrettanti sono venuti da Corridonia; 250 da Como, altrettanti da Verona; 150 da Sulmona, da Caprarola, ecc.
Circa 40 seminaristi teologi di Fiesole hanno voluto fare un ritiro spirituale, con il loro rettore. Sono ripartiti contenti.
Stiamo cercando di avere un rapporto personale con ogni capogruppo in modo da venire incontro alle domande più importanti: l’incontro con l’Amore Misericordioso, l’esperienza della misericordia, il messaggio di una vita nuova fondata sull’amore e sul perdono.
Con i capigruppo vorremmo incontrarci a Collevalenza il 2-3 dicembre, proprio per mettere a punto un servizio ancora migliore. Agli interessati manderemo la lettera d’invito.

Convegni - Esercizi

Abbiamo avuto il Convegno dei Cappellani ospedalieri nei giorni 9-13 ottobre e il Convegno dei Cappellani militari dal 16 al 20, guidato da S. Ecc. Mons. Giuseppe Mani, Arcivescovo Ordinario Militare.
E poi due Corsi di Esercizi Spirituali per Sacerdoti: uno guidato da S. Ecc. Mons. Rino Fisichella, Vescovo Ausiliare di Roma, sul tema: “La Misericordia, inno di lode alla Trinità”; e un altro, organizzato da noi, predicato da S. Ecc. Mons. Luigi Scuppa, Vescovo di Fabriano-Matelica, sul tema: “Dio, ricco di misericordia”. Com’è chiaro, l’argomento preferito è ciò che ha costituito la missione di S. Faustina Kowalska e di Madre Speranza.
Facendo le somme, sono passati circa 800 sacerdoti per vivere importanti esperienze spirituali all’ombra del Santuario. Siamo contenti perchè ciò corrisponde alla nostra missione. Siamo contenti di poterli incontrare nelle celebrazioni, nella riconciliazione, nel dialogo fraterno, nello spirito di una cordiale amicizia.

E siamo già a novembre,

mese che si apre con una visione di cielo: la solennità dei santi e la memoria dei nostri cari defunti. Siamo fraternamente richiamati alla santità della vita, ossia al modo migliore di investire l’esistenza, tenendo fisso davanti ai nostri occhi la folla immensa che lungo i secoli ha seguito Gesù, il Santo dei Santi (cf. Eb 12,1-6).
La santità cristiana consiste nella carità, su cui verte il giudizio universale (cf Mt 25). Perciò la preghiera più bella è quella di chiedere al Signore di “farci ardere nel fuoco della sua carità” (M. Speranza). “Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diventerebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica” (S. Teresa d’Avila).
Beati noi se nelle piccole e grandi scelte della vita imbocchiamo la strada del vangelo, portando con amore la nostra croce, facendo bene la volontà del Padre, amando come Gesù ci ha insegnato. Beati fin da subito, perfetta letizia già adesso, in mezzo alle nostre tribolazioni, perchè Gesù è con noi, perchè, come diceva la Madre, nelle croci impariamo ad amare... se le prendiamo bene.
Così affrettiamo il nostro cammino verso la Patria definitiva, superando la paura della morte. Non saremo di quelli che non vogliono pensarci, e nemmeno, peggio ancora, di quelli che vogliono distrarsi in maniera superficiale o carnevalesca, come Halloween con cenoni e party in casa. Davvero non è il caso di scherzare dinanzi alla serietà della vita e della morte. Pregheremo per i nostri cari perchè, se fossero in purgatorio, Dio nella sua Misericordia affretti il momento dell’incontro definitivo con Lui nel regno. Se invece fossero già, come speriamo, nella luce del Signore, li invochiamo perchè intercedano per noi ancora pellegrini in mezzo alle difficoltà e tentazioni.
Madre Speranza con la sua preghiera e col suo sacrificio ha liberato molte anime dal Purgatorio e ci ha insegnato a fare altrettanto: è una carità che tornerà a nostro vantaggio. Lei ci ha confidato la grande sofferenza delle anime in Purgatorio, in attesa spasmodica della piena purificazione dai loro peccati e della loro grandissima gioia nel momento dell’incontro definitivo con Gesù. Possiamo aiutarle in modo decisivo, specie con la S. Eucarestia, il Rosario, le opere di carità. Perchè non offriamo ai nostri cari defunti, alle anime più dimenticate, ai sacerdoti, ai religiosi, ai giovani, alle famiglie che ci hanno preceduto, l’indulgenza plenaria del Giubileo o quella connessa alla visita ai cimiteri nell’ottavario? Ogni giorno potremmo fare questa carità.

Foto di gruppo
da Caserta da Montegranaro, Magliano, Monte S. Giustino da Fermo Seminaristi da Fiesole da Villa S. Giovanni (Viterbo)
da Terni da Fano dalla Francia Esercizi Spirituali per Sacerdoti

 

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ultimo aggionamento 27 aprile, 2002