P. Ireneo Martín fam

Febbraio-Marzo 2021

 

 

LA CHIAMATA DI ALFREDO

"24 febbraio 1951: Il Buon Gesù mi dice che è giunto il momento di accettare totalmente il dolore e il sacrificio e che debbo essere pronta ad accettare tutto quello che lui vorrà, costi quello che costi.

Mi ha detto che è arrivato il momento di fondare la Congregazione dei FAM e che il primo di questi sarà il giovane Alfredo Di Penta che, in occasione dell’anno santo, Egli nella sua provvidenza mi aveva già messo accanto, perché mi si affezionasse e potesse così rispondere con più facilità alla divina chiamata.

Solo Gesù conosce l’impressione dolorosa che ha prodotto nella mia povera anima la sua decisione. Oppressa dalla pena e piangendo come una bambina ho preteso spiegare al Buon Gesù la mia nullità, i miei timori e cosa mai avrei potuto realizzare con l’aiuto di un secolare che neanche lontanamente pensava di diventare religioso. Il Buon Gesù mi ha risposto che questo giovane diventerà religioso, sacerdote e primo figlio dell’amore Misericordioso.

Io fuori di me e non in sintonia con lui gli ho risposto avventatamente: "Io, Signore, non sono disposta a servire da strumento per farti soffrire collaborando al tuo fallimento; cercati una creatura più adatta, cercati, Signore, un vescovo, un monsignore o un sacerdote esperto e virtuoso, chiunque tu voglia, ma non io, Signore e per giunta aiutata da un secolare che non ha la più pallida idea di cosa sia la vita religiosa." Il Buon Gesù mi ascoltava sereno e tranquillo, tollerando nella sua infinita umiltà la mia sconsiderata superbia, finché, trafitta l’anima dal suo sguardo amoroso, ho detto al mio Dio: "Perdonami, Dio mio, ancora una volta e puniscimi con ogni sorta di sofferenze, però fa che non pensi più a me stessa, ma solo a darti gloria".

Egli mi ha perdonato e, con sguardo amoroso e con voce paterna mi ha detto: "Figlia mia, io non tengo in conto, dimentico e perdono e ti amo tanto, tanto; conosco le sofferenze che ti attendono e le umiliazioni che dovrai subire; ma è mio desiderio che tu passi per queste prove e che il primo dei FAM sia Alfredo". Al che ho aggiunto: "ecce ancilla, Domini", però tu, Gesù, dimentica il dispiacere che ti ho dato e aiutami perché nelle prove impari a diffidare di me per confidare unicamente in te." (Dal Diario di Madre Speranza)

Nel 70° Anniversario

Il 24 febbraio 1951, 70 anni fa, Madre Speranza riceveva dal buon Gesù la rivelazione che Alfredo di Penta doveva essere il primo Figlio dell’Amore Misericordioso. Era la vigilia del suo compleanno. La rivelazione fu una sorpresa enorme per entrambi. Le scelte del Signore sono spesso inconcepibili.

La prima ad esserne profondamente sorpresa, quasi incredula, fu proprio la nostra Madre, perché il Signore è imprevedibile nella manifestazione dei suoi disegni. Madre Speranza diceva che, contrariamente alle sue aspettative, il Signore aveva chiamato Alfredo ad essere il primo Figlio dell’Amore Misericordioso, perché era "umile come la terra". Infatti P. Alfredo è stato un religioso semplice, mite, generoso, discreto e gioioso senza protagonismi, eloquente nel silenzio dei fatti. La sua figura umana e saggia, la sua fedeltà, la sua esemplarità, il suo amore per la Famiglia religiosa, costituiscono un esempio di vita luminoso.

Il Superiore generale P. Aurelio Peréz in questa circostanza ha invitato tutte le comunità e la Famiglia dell’Amore Misericordioso a celebrare tale ricorrenza: "Iniziamo così a prepararci, ha detto in una sua circolare, al 70° Anniversario della fondazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, che commemoreremo a Dio piacendo il prossimo 15 agosto 2021".

Quaresima 2021 al Santuario

C’è stato un anno terribile alle nostre spalle, cominciato alla vigilia della Quaresima 2020; ci sono orizzonti preoccupanti davanti a noi perché se l’emergenza sanitaria si affida ai vaccini, quella sociale ed economica è ancora molto grave. Il Santo Padre, nel suo messaggio quaresimale 2021, ci ha indicato un itinerario evangelico, esigente e necessario per il nostro tempo, invitandoci a rinnovare la Fede, la Speranza e la Carità. Sulla scia di Papa Francesco, il Santuario ha elaborato un programma per la Quaresima: tutti i venerdì, alle ore 18.00 stiamo vivendo il mistero della nostra redenzione percorrendo la Via Crucis con un folto numero di fedeli.

Dal 24 febbraio tutti i Mercoledì alle ore 17,45 assistiamo alle catechesi quaresimali tenute dal Superiore generale P. Aurelio Pérez FAM, sul tema "Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità". Tra le tre virtù il predicatore ha voluto sottolineare la speranza come la virtù che ci fa accogliere la volontà di Dio per viverla costruendo, attraverso l’obbedienza, anche nelle vicende avverse, il regno di Dio che dobbiamo diffondere in tutto il mondo. La Beata Speranza di Gesù ha saputo far sua in modo eminente questa virtù. Le catechesi ricche di contenuto e molto profonde, trasmesse anche in diretta streaming su facebook e youtube, hanno avuto una grande accoglienza.

La conversione, il "vaccino del cuore"

Il 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, è iniziata la Quaresima. È il "tempo forte" che prepara alla Pasqua, culmine dell’Anno liturgico e della vita di ogni cristiano. Anche la Quaresima 2021 è stata segnata dalla pandemia e dalle misure anti-Covid che hanno scandito la vita ecclesiale in Italia. Già lo scorso anno gran parte della Quaresima era stata marcata dal coronavirus che era dilagato nella Penisola nelle settimane che portarono alla solennità della Pasqua di Risurrezione. Il lockdown, "le chiese chiuse, la stagione estiva, la paura del contagio" hanno provocato un’evidente "inappetenza eucaristica". Alla scuola di Papa Francesco vogliamo ricordarvi ancora una volta che "La Messa non può essere solo ‘ascoltata’", ma costituisce "un invito da accogliere, un dono da ricevere, dal quale scaturisce tutto il bene per la vita del cristiano". Come fecero i discepoli di Emmaus che scoprirono Gesù nello spezzare il pane, segno dell’Eucaristia. Il cammino quaresimale include per noi cristiani, soprattutto, l’impegno di iniettare uno "speciale vaccino", quello del cuore, che ci chiama a riconciliarci con Dio, innanzitutto mediante la celebrazione del sacramento della Penitenza, che in questo periodo per tanti motivi è stato trascurato!

Nel Santuario, sempre aperto, i sacerdoti sono costantemente a vostra disposizione per questo prezioso ministero di cui tante persone sono prive da molto tempo. In questo itinerario di quaranta giorni che conduce al Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero di Salvezza, «rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’"acqua viva" della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo», Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2021.

"24 ore per il Signore"

Anche quest’anno, il 12-13 marzo, in prossimità della IV Domenica di Quaresima, abbiamo celebrato l’iniziativa delle "24 ore per il Signore", su impulso di Papa Francesco e del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Il tema scelto, che riprende il versetto del Salmo 103,3, è stato «Egli perdona tutte le tue colpe». In queste giornate, scandite dalla preghiera d’Adorazione Eucaristica, dalla riflessione e dall’invito alla conversione personale, è stata proposta di contemplare l’immagine di Gesù, che a differenza della folla radunatasi per giudicare e condannare, offre la sua infinita Misericordia come occasione di grazia e vita nuova.

Anche nel Santuario sono state predisposte come ogni anno una serie di iniziative a livello locale per vivere queste giornate offrendo la possibilità di accedere alle confessioni e all’adorazione eucaristica. La risposta della gente è stata puntuale ed esemplare nonostante le forti restrizioni dovute alla pandemia.

San Giuseppe, l’uomo dal cuore di "padre"

Nel Santuario, per onorare e ravvivare ancora di più la figura silenziosa e laboriosa di S. Giuseppe, patrono della Chiesa universale, della Diocesi e della Famiglia religiosa dell’Amore Misericordioso, abbiamo celebrato, dal 17 al 19 marzo, un Triduo di preghiere. Triduo sentito e partecipato dalle varie Comunità e dai fedeli. Il primo giorno del triduo il Rettore ha benedetto la nuova statua di S. Giuseppe, che posta all’entrata della Cripta, "accoglierà" i pellegrini che verranno a questo Santuario affidando al Santo la loro protezione e custodia. L’8 dicembre 2020 Papa Francesco ha pubblicato la Lettera Apostolica Patris Corde e ha indetto un anno dedicato a San Giuseppe. Inoltre il Papa ha voluto che il 19 marzo, festa di San Giuseppe e festa del padre, iniziasse un anno caratterizzato dall’attenzione alla famiglia, secondo quanto egli stesso ci ha detto cinque anni fa nella Esortazione Apostolica Amoris laetitia. Vuole accompagnare tutte le famiglie, fidanzati, sposi, nonni, ragazzi e giovani, a riscoprire la gioia dell’amore familiare; vuole aiutare ad integrarsi anche coloro che si sentono per tanti motivi "lontani". Con questa finalità il giorno della festa alle ore 17,00 c’è stata una Concelebrazione eucaristica, presieduta da P. Aurelio Pérez, alla quale hanno partecipato un nutrito numero di fedeli, onorando così il santo patrono. Anche a voi cari lettori e pellegrini da questo Santuario vi invitiamo a guardare, come ci suggerisce il Papa, a San Giuseppe, un uomo dal grande cuore di padre, uomo tenero e forte, capace di custodire Gesù e Maria, ricco di una grande fede, che nutre il suo amore e il suo coraggio. Egli è un modello di vita per i papà, per tutte le famiglie e per ognuno di noi!

Verso la Pasqua: una presenza di speranza

La luce sfolgorante della Pasqua ci deve rendere certi che anche in questa dolorosa, drammatica situazione che stiamo attraversando, il Signore Gesù è vivo tra noi e può aiutarci a trovarne il senso. Sono soprattutto i malati, i giovani, gli anziani, i disabili, le famiglie ridotte in povertà dalla crisi economica le categorie che particolarmente ci interpellano. È certo una notevole fatica scoprire le opportunità di vita nuova, nascoste all’interno di questi mesi, ma è importante che questa situazione non passi inosservata. A tale proposito, Papa Francesco ha commentato che "peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi". Vorremmo che la Pasqua non fosse solo una replica di abitudini e tradizioni acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrarla in modo nuovo. Infonda Dio sapienza nel cuore perché ci sia dato di conoscere con più intensa gratitudine e con più profonda commozione il mistero di Cristo.

 

A voi tutti un rinnovato augurio di BUONA PASQUA nel Signore Risorto con un ricordo speciale dal vostro Santuario.

Foto di gruppo
Professione perpetua di Sr. Celina, Sr. Sherila e Sr. Liji S. Em.za il Cardinale Gualtiero BASSETTI S. Em.za il Cardinale Gualtiero BASSETTI

 

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ultimo aggiornamento 31 marzo, 2021