Prima Messa
 

 

 

Carissimi confratelli nel sacerdozio, genitori Luisa e Francesco… famigliari e amici, Famiglia dell’Amore Misericordioso, fedeli laici e, naturalmente, carissimo P. Massimo. Oggi domenica della Misericordia è un giorno grande per te e per tutti noi: la tua Prima S. Messa. Che immenso dono! Dopo la minaccia costante di questa subdola pandemia del Covid19 con la paura nel corpo di non arrivarci illeso, finalmente sei diventato sacerdote FAM. Grazie oh Signore!

Da ieri sera, con la tua ordinazione sacerdotale il Buon Gesù ci sta parlando attraverso i segni, ‘spiragli’ della sua misericordia infinita. Segni che richiamano la nostra risposta di fede nel Risorto.

Fidati di Lui, caro Massimo, nutriti della sua Parola, lasciati penetrare da essa, trasmettila fedelmente e sappi che il primo cuore a venir trafitto dalla divina Parola dovrà essere il tuo. La Parola non è annunciata per rimanere imperterriti, freddi o per ricevere applausi dalla gente, ma per convertire i cuori. Fai esperienza di Gesù, incontrati ogni giorno con Lui, come faceva Madre Speranza, ‘vivi l’Eucaristia che celebri’, ti ha ricordato ieri il Vescovo Domenico: solo così potrai diventare sempre più immagine viva di Cristo Buon Pastore, ‘alla misura del suo cuore misericordioso’.

Ritorniamo, però, anche noi con la mente e con il cuore, a quel luogo, ‘la sera del primo giorno della settimana’; rechiamoci in quella sala con i discepoli impauriti, dove Gesù aveva celebrato la Pasqua. Sarà di consolazione sapere che in quel luogo scelto da Gesù, chiamato Cenacolo, è il luogo dove Tommaso l’apostolo incredulo si ravvide e lo Spirito Santo inonderà gli Apostoli a Pentecoste, rendendoli intrepidi e coraggiosi testimoni del mistero della Morte e Risurrezione di Gesù. E’ un momento d’intensa commozione, quello in cui Tommaso, mettendo le sue mani sulle piaghe del Maestro, esclama: «Mio Signore, e mio Dio!», in un gesto di adorazione totale. Questo credo pasquale è l’attestato più alto della risurrezione.

Non a caso, oggi, domenica della Misericordia, solo un Amore così grande, misericordioso poteva toccarci fino al più profondo della nostra incredulità per rivelarci la potenza della sua Passione.

Cristo, caro Massimo, appare risorto proprio attraverso quei segni così vicini alla nostra umanità: mostrò loro le mani e il fianco trafitto. Questi sono due spiragli attraverso i quali oggi, nella tua Prima S. Messa, puoi intravedere la sua eterna Misericordia.

 

I°/ spiraglio: l’annuncio della sua Parola.

Cristo risorto fa dono ai suoi della Pace e li invia: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando Voi". Nell’invito a partecipare alla tua ordinazione sacerdotale, Massimo, non a caso hai voluto offrirci, a tutta pagina, la bellissima immagine del Buon Pastore che salva, ama, guida, dà la vita per la sue pecorelle, abbracciandole tutte, soprattutto la smarrita: "Solo Lui sa che cosa c’è nel nostro cuore, le intenzioni, i sentimenti più nascosti", commenta Papa Francesco.

Si, caro Massimo, uno dei compiti del Sacerdote è quello di annunciare la Parola di Dio. Devi trasmettere agli altri la tenerezza di Dio, la sua bontà, la sua fedeltà. Ricorda che sei stato scelto da Dio non per le tue qualità e capacità e ne hai tante, non per la tua santità, ma sei stato scelto perché Dio ha avuto uno sguardo d’amore verso di te come il Buon Pastore verso le sue pecorelle.

La vocazione, qualunque vocazione, cari amici, è uno sguardo d’amore da parte di Dio verso l’uomo, e Dio ha avuto uno sguardo d’amore per te come lo ha avuto per il giovane ricco, come lo ha avuto per Pietro: Dio pone il suo sguardo sulla persona che chiama, e chiede una risposta d’amore ogni giorno.

La gente in noi Sacerdoti vuol vedere il Signore, il Buon Pastore, vuol vederlo in te, Massimo, e come sacerdote devi assomigliare sempre più a Cristo. A tale proposito voglio riportare quanto mamma Margherita disse al figlio Giovanni Bosco il giorno della prima Messa: "Ora sei prete, sei vicino a Gesù. Io non ho letto i tuoi libri, ma ricordati che cominciare a dire Messa vuol dire cominciare a soffrire. Non te ne accorgerai subito, ma a poco a poco vedrai che tua madre ti ha detto la verità. D’ora innanzi pensa soltanto alla salvezza delle anime e non prenderti nessuna preoccupazione di me". Che esempio di mamma! Ed era solo una umile contadina.

Non è infatti possibile essere sacerdoti, partecipando a un carisma specifico come il nostro, ad una particolare grazia soprannaturale trasmessa da Madre Speranza, se non si è, innanzitutto, veri sacerdoti, ‘santi sacerdoti’, come diceva la nostra Madre. Ricorda inoltre che ora sei sacerdote religioso FAM chiamato ad una missione particolarissima: affiancare, amare ed accogliere come nostri fratelli, tutti i sacerdoti.

 

II°/ spiraglio o immagine: perdonare i peccati.

Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse loro: "Ricevete lo Spirto Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi". Anche il perdono è dono della Pasqua, cari amici, un segno veramente grande: essere capaci di perdonare, infatti, è segno che siamo risorti con Lui, segno grande in questo Santuario. Ora il potere di rimettere i peccati il Signore lo ha dato solo ai sacerdoti. Non la Vergine, non i Santi, ma solo il Sacerdote può rimette i peccati: mistero insondabile della ricchezza del sacerdozio!

Caro Massimo, esercita con zelo e amore il ministero della Confessione e impara a leggere il cuore delle anime, bisognose della grazia del Sacramento. Conducile a imitare Cristo con passione e zelo. Discerni con loro le esigenze radicali del Vangelo e quando non saprai cosa consigliare o dire, offri la tua preghiera e dona sempre la santa benedizione. La Confessione sia per te anche scuola di penitenza. Passi nel tuo cuore un grande fremito nell’ascoltare i peccati e abbi il desiderio di espiarli, unendoti al sacrificio di Gesù e all’esempio della nostra carissima Madre Speranza che spesso ripeteva: "Signore per loro pago io".

Si, cari amici, come Tommaso, tanti di noi ci neghiamo a credere ma Cristo risorto ci raggiunge ugualmente, e fa’ di noi adoratori ardenti e apostoli infaticabili: "Beati coloro che credono senza vedere".

Buon cammino, caro Massimo, ovunque il Signore per mezzo della Congregazione ti manderà. Noi ti accompagneremo con la nostra preghiera e tu ricordaci all’altare del Signore, all’altare di questa basilica soprastato da una corona di rame sospesa nell’aria da fili sottilissimi che uniscono il cielo con la terra. Rimaniamo uniti per sempre nel suo amore misericordioso.

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ultimo aggiornamento 16 maggio, 2022