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l giovedì dell’Ottava del Sacro Cuore, ricorre la festa del Cuore Eucaristico di Gesù, istituita da Benedetto XV per commemorare l’amore di Gesù presente nel mistero dell’Eucaristia. Un mistero che è insieme una promessa e un invito.
L’origine di questa devozione
La devozione al Cuore Eucaristico di Gesù nasce da una richiesta che Gesù stesso ha fatto alla mistica laica Sophie Prouvier il 22 gennaio del 1854 nell’Oratorio delle Suore del Rifugio, infermiere dell’Ospedale San Giacomo di Besançon.
Gesù, apparendole durante l’adorazione eucaristica, si rivolge a lei dicendo: "Sono il Cuore Eucaristico... Ho sete di essere amato nel SS. Sacramento... Quante anime mi circondano, ma non mi consolano... Il mio Cuore domanda l’amore, come il povero domanda il pane…".
La visione viene così descritta: "Il divin Cuore era come immerso in una profonda desolazione... ma aveva nel volto qualcosa d’indefinibilmente dolce: un’espressione di bontà infinita, anche se congiunta a un dolore sconfinato… per l’ingratitudine degli uomini, perfino delle anime più favorite dei suoi doni…". Qualche mese più tardi, nello stesso luogo, Gesù rinnova la propria richiesta: "Sono il Cuore Eucaristico... Ho sete di essere amato... Fammi conoscere, fammi amare!... Diffondi questa mia devozione nel mondo!".
In poco tempo questa devozione, grazie anche all’appoggio di San Pierre-Julien Eymard, si diffonde non solo in Francia ma anche nel resto dell’Europa. I teologi hanno sostenuto che in questa devozione non si trovava alcun elemento di preoccupante novità ma che, viceversa, questa risultava un approfondimento di uno specifico aspetto della devozione al Sacro Cuore, precisamente quello di venerazione e di riconoscenza verso l’amore infinito del Cuore di Gesù donandoci l’Eucaristia.
Il riconoscimento della Chiesa
Il primo riconoscimento papale arriva nel 1868, quando Pio IX concede un’indulgenza all’invocazione: "Lodato, adorato, amato e ringraziato sia ad ogni istante il Cuore Eucaristico di Gesù, in tutti i tabernacoli del mondo, fino alla consumazione dei secoli".
Circa dopo dieci anni Leone XIII, con quattro Brevi Apostolici, promuove la devozione al Cuore Eucaristico e ribadisce che essa intende suscitare la riconoscenza per l’amore per il sacrificio di Gesù, compiuto sulla Croce e reso eterno nell’Eucarestia. Ulteriori approvazioni vennero dai Congressi Eucaristici Internazionali di Lilla (1881) e di Avignone (1882).
Attorno al 1900 contro il culto del Cuore Eucaristico si scatena un vento di persecuzione e il Santo Uffizio arriva a ritenerlo superfluo perché identico a quello del Sacro Cuore. L’intervento di eminenti teologi mette in fuga queste obiezioni. Padre Alberto Lepidi, teologo e canonista pontificio per ben ventotto anni, spiega la differenza tra le due devozioni dicendo che: "La devozione al Sacro Cuore onora in modo generale l’amore di Gesù, che porge all’uomo i benefici della Redenzione, dall’Incarnazione alla Passione e Risurrezione. La devozione al Cuore Eucaristico - invece - onora in maniera particolare e ben precisa l’amore di Gesù che volle e istituì l’Eucaristia per restare sempre con noi, donandosi all’uomo nella realtà del suo Corpo e del suo Sangue".
Le difficoltà vengono risolte e il 16 febbraio 1903 papa Leone XIII, con il Breve Adnotae nobis, affida il culto e l’apostolato del Cuore Eucaristico ai Padri Redentoristi "perché quella [devozione] conveniva ai figli di S. Alfonso M. de Liguori, il grande apostolo della devozione al S. Cuore". Nello stesso Breve il Santo Padre emette questa definizione: "Una devozione che onora con particolare culto di riconoscenza e di amore l’Atto di suprema dilezione, col quale il nostro divin Redentore, prodigando tutte le ricchezze del suo Cuore, istituì l’adorabile Sacramento dell’Eucaristia, per restare con noi fino alla consumazione dei secoli".
Il 9 novembre 1921 papa Benedetto XV promulga il decreto col quale concedeva la Messa e l’Ufficio propri del Cuore Eucaristico e istituiva la Festa del Cuore Eucaristico, da celebrarsi il giovedì dell’ottava del Sacro Cuore, per la Diocesi di Roma e per le diocesi che ne avessero fatto richiesta. "La ragione specifica e il fine di questa Festa con ufficio e Messa propri per commemorare l’amore di Nostro Signore Gesù Cristo nel mistero dell’Eucarestia, è spiegato in dettaglio nelle Sacre Scritture e nelle opere dei Padri e Dottori della Chiesa".
Lo scopo di questa festa è quello di stimolare nel cuore dei fedeli la fiducia e l’accesso al mistero della Santissima Eucarestia e infiammare i cuori del fuoco dell’amore divino con il quale Gesù nella sua infinita carità, ha istituito la Santissima Eucarestia.
San Pio X scriveva: "Nulla ci sta più a cuore e ci torna più dolce che propagare ed accrescere nell’universo intero la pietà dei fedeli verso il Cuore Eucaristico di Gesù". Pio XII con l’enciclica "Haurietis Aquas" promuove la devozione con queste parole: "Non si potrà facilmente comprendere l’amore che ha spinto il Salvatore a farsi nostro spirituale alimento, se non coltivando una speciale devozione al Cuore Eucaristico di Gesù".
Il Cuore Eucaristico di Gesù oggi
Ai giorni d’oggi la devozione al Cuore Eucaristico è stata un po’ dimenticata, ma in realtà questa devozione vuole riaccendere in noi quei legami di amore e amicizia con il Cuore Gesù, legami che nascono come pura riconoscenza, verso l’incommensurabile dono della Santissima Eucarestia, come del resto ci ricorda l’Apostolo Paolo nella Lettera agli Efesini (3,19): "Siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza".
Il Cuore Eucaristico di Gesù è un fuoco da accogliere. È lo stesso Cuore di Gesù che ama gli uomini di un amore eterno, un cuore che continua a battere in ogni tabernacolo del mondo, in attesa del nostro amore.
Il Cuore Eucaristico di Gesù ci ricorda infine come Gesù abbia donato sé stesso con tutto il cuore, cioè volentieri e con entusiasmo. Ci viene dunque detto che il bene va fatto con gioia, perché «vi è più gioia nel dare che nel ricevere» (At 20, 35) e «Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9, 7). Ciò tuttavia non deriva da un semplice proposito umano ma è una grazia che Cristo stesso ci ottiene, è un dono dello Spirito Santo che rende facile ogni cosa e ci sostiene nel cammino quotidiano, anche nelle prove e nelle difficoltà.
Meditare sul Cuore Eucaristico di Gesù oggi significa tornare ad un desiderio più profondo di vivere in comunione con Gesù nell’Eucaristia, cercando di amarlo sempre di più secondo il suo Vangelo e riflettere su come possiamo consolare il Cuore di Gesù, specialmente attraverso l’amore con cui ci accostiamo a Lui nell’Eucaristia e la nostra vita spirituale. Ciò include un serio impegno a riparare le offese che Gesù riceve nell’Eucaristia, offrendo preghiere e atti di amore per consolarlo.
Infine il Cuore Eucaristico di Gesù è un invito a vivere in profonda comunione con Cristo, trovando gioia e consolazione nella sua presenza reale nell’Eucaristia e offrendo a Lui il nostro amore.
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ultimo aggiornamento
03 luglio, 2025