ROBERTO LANZA

 

"Ci farà bene pensare, alla pazienza di Dio, a quella pazienza che il Signore ha con noi, con le nostre debolezze, con i nostri peccati. Quanta pazienza ha Lui con noi! Facciamo tante cose, ma Lui è paziente. Il Signore è paziente come quel padre che il Vangelo dice che ha visto il figlio da lontano. E perché, l’ha visto da lontano? Perché tutti i giorni andava in alto a guardare se il figlio tornava. Questa è la pazienza di Dio, questa è la pazienza di Gesù".

Con l’avvento della Quaresima, il nostro cuore si sta preparando ad intraprendere un viaggio spirituale di riflessione, penitenza e attesa. In questo periodo di digiuno e contemplazione, siamo chiamati ad immergerci sempre più nelle profondità della nostra anima, per arrivare preparati a celebrare la Pasqua. Il Santo Padre Francesco, nel suo messaggio per la Quaresima 2024 ha scritto queste parole: "Dio non si è stancato di noi."1 La madre Speranza nel suo diario il giorno 19 dicembre del 1953 scriveva: "Ogni giorno di più mi confonde la pazienza, l’amore e la carità del nostro buon Padre […]"

 

Se apriamo qualsiasi vocabolario troviamo che, alla parola pazienza, gli viene attribuito questo significato: "Disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo, ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione, rassegnazione, senza reagire violentemente, il dolore, il male, i disagi, le molestie altrui, le contrarietà della vita in genere." Tuttavia, è risaputo che l’attesa non è una delle attività preferite da nessuno, è interessante osservare come ci comportiamo quando siamo in coda, in attesa del nostro turno. Alcuni sbuffano, altri parlano nervosamente con il vicino, e inevitabilmente c’è sempre qualcuno che tenta di passare avanti con una scusa qualsiasi. Nessuno sembra desiderare impiegare anche solo pochi minuti del proprio tempo ad aspettare qualcosa. Nel contesto dell’era del Covid, la virtù della pazienza sembra essere in secondo piano nella nostra società. Troppo spesso ci manca il tempo per riflettere sulle decisioni da prendere, e desideriamo che tutto passi velocemente, anche a costo di commettere errori o lasciarci sfuggire grandi opportunità nella vita.

 

Abbiamo trasformato la vita in un mondo di «adesso, subito» e ci è difficile aspettare, magari fino al giorno successivo, al momento in cui saremo a casa o all’arrivo di una persona. Questa mancanza di pazienza è una conferma evidente nel nostro comportamento, evidenziato anche dal modo in cui utilizziamo il telefono: parliamo o inviamo messaggi mentre camminiamo, guidiamo o siamo persino in compagnia di qualcuno, poiché sembra che nessuno ci abbia insegnato l’arte di attendere. La costante connessione con il mondo, la rintracciabilità in ogni momento, ci impedisce spesso di trovare del tempo per «disconnetterci» e stare soli con i nostri pensieri. È una riflessione su come la nostra società abbia perso la capacità di concedersi il lusso di attendere e di vivere momenti di solitudine preziosi per la riflessione personale.

 

Meno male che Dio è una persona diversa!

Dio tratta con pazienza gli uomini, la Sua pazienza è l’amore di un Dio che offre sempre la possibilità di continuare a vivere nonostante il peccato. Anche nella 1a lettera a Timoteo troviamo questa "impostazione": "Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti, in seguito, avrebbero creduto in lui per avere vita eterna".2 La pazienza di Dio ci stupisce e ci coglie impreparati, perché è infinitamente più grande della nostra. Se Dio ha pazienza con noi, anche noi dovremmo averla con noi stessi. Scriveva ancora la Madre Speranza: "Dio insegue mendicando il nostro amore, pur dopo averci visto camminare per tutta una vita mossi solo dal turbinio delle passioni più vergognose! Ci tende ancora la mano per aiutarci ad uscire da quella febbre che ci consuma, ci perdona e ci invita a seguirlo di nuovo con amore più forte". 3

 

Qui è in gioco uno degli aspetti più importanti del nostro carisma: la Pazienza di Dio!

 

Le Scritture più volte attestano che la "pazienza" è una delle prerogative più importanti di Dio. Secondo il libro dell’Esodo Dio è il "paziente"4, "Dio è paziente e misericordioso"5, evidenzia il libro del Siracide. Si canta così nel salmo 103: "Benedici, anima mia, il Signore: non dimenticare i suoi benefici. Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno".

 

Esiste un Dio profondamente innamorato dell’umanità, un Dio che dimostra un interesse forte e un impegno totale anche verso gli "alberi" che non producono frutti. L’Amore Misericordioso non si arrende di fronte all’aridità del cuore umano; continua a riversare su di esso cure amorevoli necessarie per risvegliare da uno stato di torpore improduttivo, aprendo le porte a nuove stagioni primaverili. È intrinseco e caratteristico dell’Amore possedere pazienza, mantenere la speranza, prolungare le attese, concedere nuove opportunità, mostrare misericordia e fare sacrifici continui e ripetuti pur di non perdere nessuno. L’Amore lotta con tutte le sue forze, fino allo stremo, per donare la vita stessa, per salvare la persona amata. Il Signore è il contadino paziente e innamorato che non si ferma di fronte alla nostra sterilità. Ci circonda con il suo Amore, la sua cura, la sua zappa e il concime, attendendo le nostre stagioni migliori con la pazienza e la speranza proprie della misericordia. Quante volte il "fico" della nostra vita avrebbe dovuto essere tagliato se il Signore non ci avesse concesso un altro tempo per risvegliare il nostro cuore e rivitalizzare le radici. Quante volte abbiamo detto: "aspetta", "adesso non posso, abbi pazienza", e il Signore, come un buon Padre, si è seduto e ci ha aspettato lungo il nostro cammino?

 

Dio ha pazienza con noi, non ci "taglia" subito, si prende cura di noi con tutti i mezzi d’amore che lui conosce. Strumenti a volte misteriosi che solo Lui sa rendere santificanti per noi. Lui crede in ognuno di noi nella nostra possibilità di ritornare a dare frutti dolci e buoni. È un Dio che vuole liberare, un Dio che soffre con il suo popolo e per questo vuole liberarlo. Un Dio che tollera, che educa: «La misericordia trionfa sul giudizio".6

 

Ma perché Dio è tanto paziente con noi?

Avere pazienza, verso le proprie creature, è una delle caratteristiche più importanti dell’Amore Misericordioso: "Sai bene, Gesù mio, la vergogna e la pena che provo costatando quanto poco ho copiato i tuoi divini insegnamenti. Nonostante tutto tu, con la tua inesauribile pazienza, stai attendendo che io venga da te per effondere su di me le tue grazie, per confortarmi, consolarmi e darmi le grazie di cui ho bisogno, per camminare nella via della santità come tu vuoi".7 La Madre Speranza era davvero meravigliata davanti a questo comportamento amorevole di Dio, scriveva ancora: "Spero, Gesù mio, mi farai questa grazia poiché la richiesta l’ho fatta con te e unita a te sicura che a te il Padre non rifiuta nulla e tu non stancarti di pregare con me per queste anime, per le quali mi sono offerta come vittima di espiazione, mentre tu le stai attendendo giorno e notte con la inesauribile pazienza di Padre".8

 

Nonostante le scelte sbagliate e le deviazioni del percorso, Dio attende con infinita pazienza che i propri figli riconoscano i propri errori e ritornino al suo abbraccio. Questa pazienza rappresenta una forma di amore che trascende la comprensione umana, un amore che accoglie senza riserve e attende con speranza che ogni persona possa scoprire la propria strada verso la verità. Questa pazienza non è solo un’attesa passiva, ma un’opportunità anche per imparare e crescere: Dio offre agli esseri umani il tempo necessario per comprendere le lezioni della vita, per maturare spiritualmente. Appare chiaro, quindi come per il nostro carisma, la pazienza di Dio sia uno degli elementi più importanti. Il primo tratto dell’amore è l’essere paziente, il "patire" protratto nel tempo. Pazientare è patire la presenza dell’altro, lasciare che la sua presenza ci raggiunga, ci tocchi, è lasciare che la sua iniziativa sia da noi ricevuta. Pazientare non è subire passivamente l’altro, come l’incessante scorrere di un fiume, ma consentire attivamente che l’agire dell’altro si eserciti su di noi. L’amore paziente non tiene in pugno l’iniziativa, che invece concede all’altro, non è amore prodotto secondo i tempi propri, ma secondo i nostri ritmi di creature deboli e fragili.

Questo è l’Amore Misericordioso! È la pazienza di un Dio che offre la possibilità di continuare a vivere nonostante la colpa.

 

L’Amore Misericordioso non perderà mai la sua fiducia in noi e nelle nostre forze di recupero, non si rassegnerà mai alle nostre lacune, non rinuncerà mai a cercare i propri figli, non dispererà mai di salvarli. Lo ricordava il Papa emerito Benedetto XVI°: "Noi soffriamo per la pazienza di Dio. E, ciò nonostante, tutti necessitiamo la sua pazienza. Il Dio che si è fatto agnello ci dice che il mondo si salva per il Crocifisso e non per i crocifissori. Il mondo è redento per la pazienza di Dio e distrutto per l’impazienza degli uomini".9 Quanto è veramente importante e bello rivivere la novità, l’elemento carismatico principale che caratterizza il dono dell’Amore Misericordioso: Dio è un Padre che pensa a noi, come se noi fossimo unici al mondo, ci ama e ci cerca, Dio è un Padre misericordioso. Dio ha pazienza con noi: ci zappetta intorno, ci cura, e ci concima perché portiamo frutti. Ciò che il nome di pazienza evoca non è la sola misericordia, ma una misericordia prolungata nel tempo.

 

"Quando era ancora lontano il Padre lo vide", Si! è vero Dio ci aspetta sempre, è paziente, e diventiamo subito visibili agli occhi di Dio nel momento in cui si concretizza nel nostro cuore il desiderio di ritornare a Lui, mentre fin tanto che questo desiderio è assente, è come se fossimo invisibili ai suoi occhi.

 

Come concludere?

Esiste una verità che dobbiamo continuamente risvegliare dentro di noi, ossia che non è possibile accelerare, ci sono ritmi e tempi che non possiamo modificare perché per fare una pesca abbondante è importante rispettare ed aspettare il tempo necessario.

 

Questa è la condizione indispensabile per avere Gesù stesso sulla barca della nostra vita!

 

Fratello mio caro, sii paziente verso tutto quello che ti "pesa" dentro il tuo cuore, non cercare ora e con fretta le risposte alle tante domande che ti poni, guarda in alto, forse ti sarà concesso, senza che tu te ne accorga, di vivere fino a quel giorno in cui avrai la risposta definitiva che tanto cerchi. Impara, pregando, a vivere la pazienza di attendere i tempi di Dio, che non sono i nostri tempi, ed a seguire le sue vie, che tanto spesso non sono le nostre vie, e nonostante tanti errori, cadute, peccati, egoismi, Lui continua ad aspettare in silenzio. Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento, invece, in cui tutto ha inizio.

 

Dio ti sta aspettandosolo allora sarà vita eterna… solo allora farai pasqua e sperimenterai la meravigliosa benedizione dell’Amore Misericordioso!

 

E così sia!

 


1 Meditazioni Sabato Santo – Roma 24 Aprile 1943

2 1 Timoteo 1,16

3 Meditazioni Sabato Santo – Roma 24 Aprile 1943

4 Es. 34,6

5 Sir. 2.11

6 Gc. 2,13

7 Diario (1927-1962) (El Pan 18) – 29 agosto 1942

8 Diario (1927-1962) (El Pan 18)

9 Omelia inizio pontificato 24 aprile 2005

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ultimo aggiornamento 13 aprile, 2024