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PAROLA DI MISERICORDIA "Lo Spirito del Signore è su di me, mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai poveri… e proclamare l’anno di grazia del Signore" (Lc 4, 18-19) |
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rendo la Parola di misericordia di questo mese dalla Liturgia della Domenica della Parola, il 26 gennaio, nella quale c’è stata l’apertura del Giubileo nel nostro Santuario. Il Vangelo del giorno riportava le parole proclamate da Gesù nella sinagoga di Nazareth, tratte dal rotolo di Is 61,1ss. Gesù, avvertendo gli occhi di tutti fissi su di lui, dice: "Questa Scrittura, che avete ora ascoltato, si è compiuta oggi!". Con questa parole Gesù si presenta come l’Unto (= Messia in ebraico) del Signore, venuto a inaugurare l’Anno di grazia del Signore: così veniva chiamato il Grande Giubileo che il popolo d’Israele celebrava ogni 50 anni. L’oggi del compimento annunciato da Gesù, è il tempo della Salvezza da lui inaugurato, l’anno di grazia e misericordia che non ha più fine. Il Giubileo della Speranza che stiamo celebrando è un tempo opportuno per entrare in questo torrente di misericordia inaugurato da Gesù: è una buona notizia (vangelo) per i poveri di oggi, è liberazione per i prigionieri di oggi, è luce che ridona la vista ai ciechi di oggi, è libertà per gli oppressi di oggi. I poveri, i prigionieri, i ciechi, gli oppressi di oggi siamo noi, e per noi sono spalancate le porte del cuore misericordioso di Gesù.In questo Anno Santo la Chiesa apre, se possiamo esprimerci in questo modo, in modo sovrabbondante i tesori dell’Amore del Signore, perché tutti i suoi figli, senza distinzione, possano accostarsi alla sorgente della vita, e ricevere grazia e misericordia. La Chiesa ci indica le condizioni per poter ricevere l’Indulgenza plenaria, ma la prima condizione che apre la strada a tutte le altre è la fiducia e la speranza riposte nel Signore, come Madre Speranza dice in uno dei suoi scritti:Presentiamoci a Gesù così come ci troviamo, con fiducia e amore, con peccati o senza, fervorosi o tiepidi, entusiasti o avviliti, persuasi che se ci presentiamo con umiltà e amore, saremo sempre rinnovati. Il demonio sa molto bene che perde tempo con un’anima che ama Gesù, che confida in Lui e a Lui ricorre anche in mezzo alle proprie debolezze, senza abbandonarsi alla tristezza e alla malinconia. Per questo cerca con tutti i mezzi di farla cadere nello scoraggiamento. (Consigli pratici 1933, El Pan 2)
"Persuasi che se ci presentiamo con umiltà e amore, saremo sempre rinnovati": mi colpiscono particolarmente queste parole di Madre Speranza. Una vita si rinnova, anzi viene resa nuova dal Signore (a questo mira la grazia del Giubileo), non tanto quando è già perfetta, ma quando si abbandona con fiducia, umiltà e amore all’azione dello Spirito, che fa nuove tutte le cose.
MOMENTI e MOVIMENTI SIGNIFICATIVI DEL MESE |
Conclusione delle feste del Santo Natale
La prima metà del mese è stata caratterizzata dalla solennità di Maria Ss.ma Madre di Dio, il primo giorno dell’anno nuovo, seguita dalla solennità dell’Epifania, il 6, e conclusa con la festa del Battesimo del Signore, il 12 gennaio.
Lo sguardo a Maria, Madre di Dio, ha illuminato il primo giorno dell’anno: lei è il volto materno della misericordia del Padre, che vuole benedire i suoi figli con la Pace. A lei chiediamo ancora per noi, per la Chiesa, per il mondo intero: "Vita dolcezza, speranza nostra, volgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi!".
Il 5, vigilia dell’Epifania, abbiamo avuto l’apertura del Giubileo nella concattedrale di Todi, nella solenne Celebrazione presieduta dal nostro Vescovo e concelebrata da molti di noi e numeroso Clero, con la presenza di tanti fedeli.
Il 12, festa del Battesimo del Signore è stata la volta dell’apertura del Giubileo nella Basilica di Bolsena, anche qui con grande solennità e partecipazione di clero e fedeli.
Il pellegrinaggio della Diocesi di Verona
Questo pellegrinaggio è degno di una particolare nota, sia per il numero dei partecipanti che per l’accurata preparazione e svolgimento dello stesso. Il giorno 24, memoria di S. Francesco di Sales, abbiamo accolto un numeroso gruppo di ben 600 pellegrini provenienti dalla Diocesi di Verona, presieduti dal loro Vescovo Mons. Domenico Pompili, e accompagnati da 21 sacerdoti della stessa Diocesi. Erano diretti a Roma, per la celebrazione del Giubileo, ma hanno voluto sostare presso questo Santuario come Pellegrini di Speranza.
La solenne concelebrazione delle h. 12 li ha visti tutti riempire la Basilica e partecipare in modo composto e attento a tutti i momenti della celebrazione. Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato l’importanza di essere e sentirci Chiesa, pur nella diversità delle persone, dei carismi e delle particolarità di quanti compongono il corpo di Cristo.
Dopo il pranzo che hanno consumato in gioiosa fraternità nel grande ristorante del Sottopiazza, alle h. 15 erano tutti puntuali per la Liturgia delle acque, che hanno seguito e vissuto con altrettanta intensa partecipazione. La Diocesi di Verona è una di quelle da cui vengono molti pellegrini a questo Santuario. Pensiamo che ciò sia dovuto, insieme ad altre ragioni, al fatto che la ditta De Togni che ha fatto la perforazione del Pozzo dell’Amore Misericordioso era di Isola della Scala (VR), e da quel momento si è creata una tradizione che tutt’ora continua senza interruzione. Il Signore vi benedica sempre, cari veronesi.
L’APERTURA DEL GIUBILEO NEL SANTUARIO |
Ma il momento più intenso del mese è stato senza dubbio quello che abbiamo vissuto il 26 gennaio, Domenica della Parola, con l’apertura del Giubileo nel nostro Santuario. Il Vescovo della nostra Diocesi Mons. Gualtiero Sigismondi ha stabilito che una delle 4 CHIESE GIUBILARI della Diocesi, in cui poter ricevere per tutto l’Anno Santo l’Indulgenza plenaria, sia il Santuario dell’Amore Misericordioso. Gliene siamo profondamente grati.
La coincidenza con la Domenica della Parola, che ha visto anche il raduno dei Catechisti della Diocesi presso il nostro Santuario, ha offerto un motivo in più per benedire e lodare il Signore, Parola di Vita, Pane di Vita, sorgente di Acqua viva, nostra unica Speranza, Pace e Riconciliazione.
La grande moltitudine di gente che è venuta per l’occasione ci ha sorpresi positivamente, era pieno il Santuario del Crocifisso, la Cripta e la Basilica, presso i quali in questa successione si sono svolti i tre momenti della celebrazione:
La celebrazione eucaristica è poi proseguita come al solito. In questo numero della Rivista trovate anche l’omelia completa del Vescovo.1. Alle ore 17, mentre il Coro intonava il canto "All’Amore misericordioso", siamo scesi processionalmente verso il Santuario del Crocifisso, cuore pulsante di Collevalenza, il Vescovo diocesano Gualtiero, i Vescovi emeriti Domenico e Mario, i 30 sacerdoti presenti, i diaconi, i ministranti e i catechisti della Diocesi, mentre i fedeli convenuti attendevano nella Cripta e nella Basilica superiore. Dopo il saluto liturgico del Vescovo, il Vicario generale della Diocesi don Stefano Puri, Delegato per il Giubileo, ha dato lettura ai nn. 34-35 della Lettera enciclica di papa Francesco Dilexit nos, sull’amore umano e divino del cuore di Gesù, un testo in grande sintonia con il messaggio che il Signore ha voluto affidare a Madre Speranza in questo Santuario. Ha proseguito il Vescovo che, citando espressioni e preghiere di Madre Speranza, ha detto delle parole toccanti che credo vale la pena riportare per intero:
"Fratelli e sorelle, il nostro pellegrinaggio oggi, in questa Domenica dedicata alla Parola di Dio, comincia da qui, da dove ha avuto inizio solennemente nella nostra Diocesi l’avventura umana e spirituale della beata Madre Speranza di Gesù, discepola e ancella dell’Amore Misericordioso. Prima ancora della costruzione della Basilica e dell’intero complesso, fu questa cappella, costruita settanta anni fa ed eretta a santuario dall’allora Vescovo di Todi nel 1959, a presentarsi come scuola perché tutti i peccatori potessero comprendere immediatamente il linguaggio dell’amore. Nel volto sereno e fiducioso del Crocefisso contempliamo "il Salvatore del mondo, Re del cielo e della terra, intimamente congiunto alla croce, per nostro amore, con vincoli indissolubili di mistiche nozze" che viviamo ogniqualvolta celebriamo l’Eucarestia, dove Cristo trova il modo per restare tra gli uomini che vorrebbero cacciarlo per invidia (cit. Madre Speranza). Signore Gesù, fa’ che accettiamo con amore la croce: essa lenirà le nostre pene, ci darà conforto, sarà per noi un’ancora di salvezza nelle tentazioni e nelle difficoltà della vita (cit. Madre Speranza, come quello che segue).
‘Gesù mio, lavami col Sangue del tuo divino Costato e fammi tornare puro alla vita della tua grazia. Entra, o Signore, nella mia povera stanza e riposa con me.
Accompagnami nel pericoloso cammino che percorro, affinché non mi perda.
Sostieni, o Signore, la debolezza del mio spirito e consola le angustie del mio cuore, dicendomi che – per la tua misericordia- non lascerai di amarmi un solo momento e che sarai sempre con me’. Amen."2. Dal Crocifisso ci siamo diretti in processione verso la tomba di Madre Speranza e l’altare della Cripta, accompagnati dal Canto delle Litanie dei Santi della nostra Diocesi, compresa la Beata Madre Speranza. Lì è stato letto un testo della Bolla d’Indizione del Giubileo Spes non confundit, nn. 23-24, che partendo dall’affermazione "Il giudizio di Dio, che è amore (cfr. 1Gv 4,8.16), non potrà che basarsi sull’amore", mette in evidenza l’importanza del Sacramento della Penitenza e dell’Indulgenza giubilare. Sottolineatura davvero importante nel luogo dove eravamo, la Cripta, adibita normalmente al ministero della Riconciliazione. In questo spirito di penitenza e riconciliazione siamo stati aspersi con l’acqua benedetta, segno dell’acqua viva dello Spirito datore di vita.
Nella Cripta, infine, il Vescovo ha pronunciato la seguente bellissima preghiera per introdurre la processione verso la Basilica:
O Padre, speranza che non delude,
principio e fine di tutte le cose,
benedici il nostro pellegrinaggio
in questo tempo di grazia;
fascia le piaghe dei cuori spezzati,
sciogli le catene che ci tengono schiavi
del peccato e prigionieri dell’odio
e concedi al tuo popolo la gioia
dello Spirito perché,
per l’intercessione di Maria,
Madre della Speranza,
cammini verso Cristo tuo Figlio,
nostro Salvatore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.3. Siamo, quindi, usciti in processione verso la Piazza antistante il Santuario-Basilica, ascoltando i Salmi delle ascensioni: Salmo 24 (23), "Il Signore, re della gloria, entra nel suo tempio", e Salmo 122 (121), "Saluto a Gerusalemme, città della pace". Una lunghissima fila di fedeli ha accompagnato il Vescovo, i sacerdoti, i diaconi, i ministranti e i catechisti della Diocesi, salendo dalla grande scalinata ed entrando solennemente nella Basilica al suono prolungato delle campane a festa.
Una volta in Basilica, appena la croce è entrata dal portone centrale, il Coro ha intonato l’Inno del Giubileo, e arrivati all’Altare il Vescovo ha incensato la croce, la mensa eucaristica, l’Evangeliario solennemente esposto e l’immagine della Madonna di S. Brizio, con la lampada giubilare ai suoi piedi.
Alla fine della celebrazione ho espresso un sentito ringraziamento, a nome della nostra Famiglia dell’Amore misericordioso, ai Vescovi, ai sacerdoti e diaconi, alle autorità civili e militari, a tutti i "pellegrini di Speranza" presenti, e in modo particolare a tutti e tutte coloro che hanno curato la programmazione, i contenuti e ogni dettaglio di questa bellissima Celebrazione liturgica, splendidamente accompagnata dal Coro Madre Speranza. Il ringraziamento più grande e la lode senza fine vada all’Amore misericordioso del Signore, che ci ha concesso questa grazia inestimabile, preludio speriamo di tante altre che vorrà effondere su molti in questo anno santo.
PRESENZE DI GRUPPI ORGANIZZATI in questo mese |
2 gennaio: Cesena, Ritiro Giovani di CL dal 3 al 5.
3 gennaio: Roma, Ritiro di gruppo di spiritualità; Ritiro delle Suore del Cuore immacolato di Maria; Napoli con don Mimmo e la parrocchia S. Maria del Carmine.
4 gennaio: Portici (NA).
5 gennaio: Procida; Pesaro.
6 gennaio: Semifreddo (Sicilia).
7 gennaio Parrocchia di Collevalenza.
12 gennaio: Marche (Ditta Full Service).
18 gennaio: Cerea - Aselogna (VR).
21 gennaio: Parrocchia Collevalenza.
24 gennaio: Diocesi di Verona, 600 pellegrini con il Vescovo Domenico Pompili e 21 sacerdoti.
25 gennaio: Tivoli; Roma (Movimento Chiesa in Uscita); Bergamo (Associaz. Apostoli di Dio).
26 gennaio: Diocesi di Todi con il Vescovo G. Sigismondi, tanti sacerdoti, UNITALSI e moltissimi fedeli da varie parti, per l’apertura dell’Anno Giubilare nel Santuario.
27 gennaio: Gruppo per Ritiro da Spoleto.
Foto di gruppo |
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ultimo aggiornamento
17 febbraio, 2025